Ex militare minacciato di morte da un 15enne, lui lo perdona e gli restituisce il risarcimento

L’avvocato Barbara Recanati
MACERATA - Fa un numero a caso e chiama un ex maresciallo, lo minaccia e poi mette giù. Un quindicenne finisce sotto processo, poi scrive una lettera di scuse e il...

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MACERATA - Fa un numero a caso e chiama un ex maresciallo, lo minaccia e poi mette giù. Un quindicenne finisce sotto processo, poi scrive una lettera di scuse e il militare (in pensione) lo perdona e gli restituisce il risarcimento. L’avvocato: «Un comportamento encomiabile, non mi era mai capitato prima d’ora un simile gesto».

 

 
La vicenda risale al Natale del 2018, un minorenne di Napoli era insieme ad altri amici quando, per divertirsi, avevano deciso di fare telefonate anonime. Trovarono un numero su un sito di compra-vendita di oggetti usati e lo chiamarono. A rispondere fu il maresciallo in pensione Filippo Mosciatti che venne raggiunto da una minaccia di morte. Il militare rispose che chiunque fosse lo avrebbe denunciato e il ragazzino spaventato chiuse subito. Alla bravata fecero seguito due indagini una al Tribunale di Macerata nei confronti del padre, titolare dell’utenza telefonica, e una al Tribunale per i minorenni di Ancona nei confronti del figlio che da subito si assunse la responsabilità dei fatti. 

«Padre e figlio – ha raccontato l’avvocato Barbara Recanati –, avevano tentato di contattare la persona offesa tramite la Stazione dei carabinieri di residenza, ma senza riuscirci, poi il minore consegnò ai Servizi sociali di Napoli una lettera di scuse. Nonostante ciò, a distanza di un anno, veniva incardinato il processo. Qualche giorno prima dell’udienza, mi contattò il legale della persona offesa per una composizione bonaria della vicenda». Raggiunsero un accordo comprensivo di risarcimento che si concluse con la remissione della querela. Mosciatti però volle delle scuse e solo allora seppe che in realtà il ragazzino gli aveva già scritto una lettera. Una volta letta la missiva «mi ha contattata – ha raccontato l’avvocato - dicendomi, che voleva restituire il risarcimento. È stato un comportamento encomiabile che oltre a comprendere che il gesto del ragazzo era stata una bravata, ha posposto ai suoi interessi quelli della famiglia del giovane, decidendo di restituire il denaro ricevuto». 



«Un comportamento - ha concluso l’avvocato - del tutto degno della carica rivestita dal maresciallo Mosciatti, Cavaliere al merito della Repubblica, titolo conseguito dopo trent’anni di lodevole servizio. Una settimana fa si sono sentiti e il giovane si è scusato personalmente». Il minore è stato prosciolto, il fascicolo a carico del padre archiviato.
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Corriere Adriatico