Marco colto da un malore in casa, muore a 64 anni la storica anima del Roxy Bar

Marco Gironella, il barman morto per un malore
MACERATA - Se n’è andato in punta di piedi e all’improvviso colui che era considerato l’anima del Roxy Bar. Marco Gironella, notissimo barman maceratese...

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MACERATA - Se n’è andato in punta di piedi e all’improvviso colui che era considerato l’anima del Roxy Bar. Marco Gironella, notissimo barman maceratese da qualche tempo in pensione, a 64 anni ha lasciato costernati i famigliari e i tanti amici che lo conoscevano. Nella serata di giovedì un improvviso attacco di cuore lo ha fermato per sempre. Monitorato costantemente per gli insorti problemi di salute, questa volta per un triste tiro mancino della sorte non ce l’ha fatta. La scomparsa è avvenuta nella propria abitazione, dove la prima ad accorgersi del malore, senza purtroppo potervi porre rimedio, è stata l’amata moglie Anna. 


 
«Tutti lo ricordano come uno dei gestori del Roxy Bar di via Garibaldi (il cui nome attualmente è Mamù, anche se i maceratesi continuano a chiamarlo affettuosamente con la denominazione originaria, ndr) che aveva aperto nel 1990 con sua sorella Gabriella e Fiammetta – scrivono gli amici di Marco di tutta la vita che con lui hanno condiviso giornate radiose -. Ma in verità il Roxy Bar era lui: Marco, con le sue battute fulminanti, la sua perenne ironia e con l’innato buonumore nascosto da un carattere burbero e a volte ombroso. Appassionato della vita, viveva ogni cosa con grande passione: dalla pesca alla bicicletta, con cui faceva centinaia di chilometri. Marco aveva portato al Roxy anche la sua cultura politica di sinistra, l’intransigenza contro ogni ingiustizia, la volontà di lotta per la conquista di diritti sempre più avanzati. Marco, nel 1970, poco più che quindicenne, aveva fondato assieme ad altri giovani un Comitato di apprendisti, un’esperienza vicina a Lotta Continua, che nacque con una carica molto spontanea e genuina, che denunciava lo sfruttamento del lavoro giovanile nelle botteghe artigiane e nelle piccole fabbriche della provincia e che aveva dentro una spontanea carica anticapitalista. Marco non ha mai tradito quello spirito e quegli ideali, condividendoli con chi gli ha voluto sinceramente bene». 


Giovedì sera, purtroppo, Marco si è arreso a un destino che non gli ha concesso scampo, ma la sua immagine resterà a lungo scolpita nella mente di chi ha condiviso le sue battaglie e gli ha voluto un gran bene. La salma è composta al centro funerario della Croce Verde di Sforzacosta dove stamane, alle 10.30, si terrà un momento di preghiera. Oltre alla moglie, Marco lascia le figlie Alessandra e Michela, la mamma Elena ed i fratelli Gabriella Onia e Massimo. 
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Corriere Adriatico