MACERATA - «Traini deve essere curato e deve essere curato in un ambiente idoneo onde evitare il rischio di recidiva». Lo scrive a conclusione della sua perizia lo...
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Lo specialista ha visitato il ventottenne di Tolentino accusato di strage e tentato omicidio multiplo (e una serie di reati minori) in carcere a Montacuto dove è recluso dal 3 febbraio scorso, giorno in cui ha sparato all’impazzata dalla sua Alfa 147 nera contro uomini e donne di colore. Il consulente, nella perizia depositata nei giorni scorsi in Procura, ricostruisce lo stato psichico in cui, a suo dire, Traini si sarebbe trovato al momento dei fatti.
Per lo specialista, lo stato psichico del tolentinate «risultava in grado di incidere non tanto sulla capacità di intendere quanto sulla capacità di volere, ovvero di autodeterminarsi consapevolmente. Le operazioni di valutazione e decisionali risultavano alterate dall’assenza di un freno inibitore al suo discontrollo emotivo e da produzioni ideative di natura delirante. Egli versava quindi in condizioni cliniche tali da scemare grandemente, senza escluderla, la capacità di volere». Per questo motivo, per lo psichiatra, Traini va curato e necessita «di un trattamento - conclude nella perizia Camerini - terapeutico specialistico in primo luogo farmacologico a base di stabilizzatori dell’umore e antipsicotici, purtroppo mai in passato seguito e praticato, e di essere seguito in un ambiente idoneo onde evitare il rischio di recidiva. Si osserva come il disturbo bipolare risponda spesso molto bene alle cure con miglioramenti spesso assai significativi della sintomatologia clinica».
Se questa consulenza venisse confermata dai giudici della Corte d’Assise e venisse quindi riconosciuto il vizio parziale di mente, Traini sarebbe condannato alla pena prevista per i reati di cui viene riconosciuto colpevole, diminuita di un terzo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico