Civitanova, i consiglieri del centrosinistra all’attacco sulla lottizzazione di Costamartina: «Quella delibera va subito invalidata»

I consiglieri comunali del centrosinistra all’attacco: «Quella delibera va subito invalidata»
CIVITANOVA - Lottizzazione di Costamartina, presentata dal centrosinistra un’istanza di annullamento della delibera con cui il consiglio comunale (la maggioranza) ha...

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CIVITANOVA - Lottizzazione di Costamartina, presentata dal centrosinistra un’istanza di annullamento della delibera con cui il consiglio comunale (la maggioranza) ha dato il via libera alla variante. «Tra i documenti allegati a quella delibera, quindi votati dall’aula, ce n’è uno sbagliato». Si tratta della Valutazione di Impatto Acustico: invece dello studio sulle nuove edificazioni in zona Villa Eugenia (tra via Costamartina e via Papa Giovanni XXIII), è stato allegato per errore quello della variante Agriforest (in tutt’altra zona, al confine con Montecosaro).

 

«Nella delibera di consiglio comunale di approvazione, c’è ancora il documento sbagliato». Il 9 febbraio, all’albo è apparso un avviso con una nota riguardante la valutazione di impatto acustico giusta. E il dirigente urbanistica ha inviato ai consiglieri di centrosinistra una risposta con la quale si dice che nella procedura (quindi nei documenti inviati alla Provincia) sia stata usata la valutazione giusta, risalente al 2021. Risposta che non convince il centrosinistra. A parlarne sono stati Francesco Micucci e Lidia Iezzi (Pd) Letizia Murri (Ascoltiamo la città), Piero Gismondi (La Nuova Città) ed Elisabetta Giorgini (Dipende da Noi), che è stata anche la consigliera che ha scoperto l’inghippo.

L’affondo

Istanza firmata anche dagli altri consiglieri di centrosinistra (Mirella Paglialunga e Yuri Rosati). «Secondo noi la procedura di approvazione non è corretta – sostengono – e la delibera va invalidata, poi riportata in aula. Si è votato un documento sbagliato mentre quello giusto non era presente. L’atto è quindi impugnabile». L’ipotesi del ricorso al Tar è paventata nel caso in cui l’istanza di annullamento non venisse recepita. Ma prima c’è un altro passaggio. «La variante in questione tornerà in discussione in aula per le osservazioni – spiegano – quindi in quella sede il consiglio comunale potrà decidere di invalidare la prima delibera. Basterà che sia presentata un’osservazione nel merito da parte dei cittadini, noi consiglieri non possiamo farle». Considerata insufficiente la spiegazione dell’ufficio tecnico. «In ogni caso, la valutazione giusta non è stata mai sottoposta al voto dei consiglieri. Infine è sospetto il fatto che l’avviso della variante, che dà il via alle osservazioni, non sia stato pubblicato dopo due mesi».

 

 

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Corriere Adriatico