Macerata, istruttore di equitazione indagato per violenza sessuale

Il Tribunale
MACERATA - Carezze proibite con la propria allieva. Una liaison che aveva unito una giovane della provincia al proprio istruttore di equitazione è finita...

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MACERATA - Carezze proibite con la propria allieva. Una liaison che aveva unito una giovane della provincia al proprio istruttore di equitazione è finita all’attenzione della magistratura inquirente dal momento che l’allieva è minorenne. A quando risale la vicenda e quindi quanti anni avesse esattamente all’epoca la ragazza dovrà accertarlo la Procura. C’è stretto riserbo sulla vicenda giudiziaria, delicatissima, che si trova in una fase preliminare.

Da quanto emerso ad oggi, tutto sarebbe avvenuto in un paese della provincia dove una ragazzina, che oggi ha 16 anni e mezzo, aveva preso lezioni di equitazione. Ad avvicinare la minore all’indagato è stata la loro comune passione per i cavalli. La giovanissima, infatti, aveva iniziato a seguire i corsi impartiti dall’uomo e tra i due ben presto, sarebbe nata una passione che sarebbe proseguita dopo le lezioni. Maestro e allieva avrebbero condiviso carezze e baci che, per legge, dopo i 14 anni sarebbero consentiti, se non fosse per lo speciale rapporto di istruttore-allieva, che è intercorso tra i due. Nei confronti dell’indagato è ipotizzato il reato di atti sessuali con minorenne (609 quater). Un reato che si configura quando il minorenne non ha compiuto 14 anni.

La soglia però si alza a 16 quando «il colpevole - recita l’articolo del codice penale - sia l’ascendente, il genitore, anche adottivo, o il di lui convivente, il tutore, ovvero altra persona cui, per ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di vigilanza o di custodia, il minore è affidato o che abbia, con quest’ultimo, una relazione di convivenza». Ed è questo che il caso che il sostituto procuratore Cristina Polenzani ipotizzerebbe. In quanto istruttore di equitazione, l’indagato avrebbe avuto in affidamento la minore per ragione di istruzione e dunque la soglia si alzerebbe da 14 a 16 anni. La vicenda sarebbe venuta alla luce a inizio anno e ieri mattina si è svolto l’incidente probatorio. La ragazzina è stata sentita in Tribunale in modalità protetta alla presenza del Pm Polenzani, dal Gip Maria Annunziata Nocera, della psicologa Monia Vagni e dei legali delle parti, l’avvocato Savino Piattoni per l’ istruttore e l’avvocato Gianluca Micucci Cecchi per i familiari della sedicenne. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico