Offre hashish a quattro minorenni: un uomo di 48 anni finisce davanti al giudice

Il Tribunale di Macerata dove si tiene il processo
MACERATA  - «Siamo andati al lago, c’erano due uomini, ci hanno chiesto se volevamo fumare insieme, poi uno di loro approfittando dell’assenza dei miei...

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MACERATA  - «Siamo andati al lago, c’erano due uomini, ci hanno chiesto se volevamo fumare insieme, poi uno di loro approfittando dell’assenza dei miei amici mi ha fatto avance di natura sessuale. Sono scappato subito». È il racconto fatto ieri mattina da un 15enne che in aula ha ricordato davanti ai giudici del collegio e al pm Rosanna Buccini quanto accaduto il 29 settembre di due anni fa. 



Il minore ha riferito di essere andato insieme ad altri tre amici al lago di Caccamo, si erano fermati a fare merenda quando erano stati avvicinati da due adulti, uno di questi aveva chiesto un accendino poi tutti insieme erano andati sull’argine a fumare una sigaretta artigianale (in realtà sarebbe stato uno spinello). Uno dei due adulti avrebbe chiesto al 15enne (all’epoca 13enne) di andare con lui a raccogliere della legna, il minore però aveva chiesto a un suo amico di accompagnarlo e in tre si erano diretti nel punto dove c’era della legna. Quando sono arrivati, con una scusa, l’adulto avrebbe fatto allontanare l’amico e a quel punto avrebbe fatto un’avance di natura sessuale al 13enne.

Il ragazzino ha raccontato di essere scappato, di aver raggiunto gli amici e di essersi allontanati tutti in sella alle loro bici. «Quando è arrivato a casa – ha raccontato il padre del 13enne sentito anche lui ieri come testimone – mio figlio era spaventato, mi ha raccontato quello che era accaduto, aveva paura che li avessero seguiti, così ho chiamato i carabinieri e con loro siamo tornati al lago. I due di cui parlava mio figlio erano ancora lì».

Per quanto accaduto quel giorno un 48enne anconetano è sotto processo con l’accusa di aver ceduto hashish a quattro minorenni. Inizialmente era stato indagato anche per il tentativo di atti sessuali con uno dei minorenni, ma la contestazione fu archiviata per “inidoneità degli atti a ledere o porre in pericolo il bene giuridico tutelato”, dopo il rifiuto del ragazzino l’uomo non avrebbe compiuto ulteriori azioni. L’udienza è stata rinviata al prossimo 15 marzo. L’imputato è difeso dall’avvocato Ennio Tomassoni.
 

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Corriere Adriatico