MACERATA - Esce sorridendo dal Tribunale e facendo il segno di "vittoria" dopo l'udienza. L'arresto è stato convalidato ma niente carcere. Nei suoi...
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La nomade di origine bosniache era finita in manette nel giorno di Pasqua quando, con un figlio di pochi mesi, insieme a un connazionale tredicenne, si è introdotta nell'appartamento di un condominio di via Domenico Rossi a Macerata. Dopo aver forzato la serratura del portone, la donna è entrata nell'abitazione, ha messo a soqquadro tutte le stanze ed è riuscita a racimolare oggetti preziosi e 200 euro di denaro in contanti. A dare l'allarme è stata una vicina di casa, insospettita da alcune persone mai viste prima nel condominio. Subito sul posto sono intervenuti i militari del Nucleo radiomobile della Compagnia di Macerata che hanno arrestato la giovane straniera per furto aggravato.
Il processo per direttissima nei confronti della giovane mamma proseguirà il 15 aprile, quando è prevista la sentenza. Davanti al giudice Russo e al pubblico ministero onorario D'Arienzo, questa mattina l'arrestata ha raccontato che domenica, insieme al suo bebè, era arrivata in bus a Macerata con l'intento di chiedere l'elemosina davanti alla chiesa dell'Immacolata.
Una volta giunta in piazza Pizzarello - ha detto - avrebbe incontrato il 13enne e a quel punto avrebbe cambiato il piano iniziale, decidendo di andare a rubare. Poi il blitz dei carabinieri e l'arresto. Oggi la convalida e la disposizione dell'obbligo di dimora. La giovane non può andare in carcere perchè madre di un bebè. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico