MACERATA - Giovani, adulti e anziani. Donne e uomini. Disoccupati, operai e professionisti. Tutti possono cadere nella trappola dell'azzardo. Non esiste il vero profilo del...
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Anche a Macerata, come in altre 60 città italiane, si è svolto l'altro giorno lo Slot Mob. Una manifestazione che promuove i giochi divertenti e innocui, e premia le attività commerciali che rinunciano al gioco d'azzardo nel proprio locale. Lo slogan è stato: “Prendete un caffè o un aperitivo nei locali no-slot”. Lo Slot Mob è solo una delle tante iniziative che le associazioni stanno mettendo in campo per prevenire questa dipendenza. Paolo Nanni della rete Slot Mob per le Marche afferma: «Si può ancora lavorare molto sulla prevenzione di questa dipendenza poiché non viene ancora percepita come una malattia, ma solo come un vizio. Ciò su cui si deve puntare - dice - è responsabilizzare l'intera società. Tutti possiamo essere d'aiuto ai giocatori d'azzardo. È per questo che abbiamo voluto premiare i locali che rinunciano alle slot. Importante poi capire che si tratta di una dipendenza, una malattia, e infine, comprendere che molti dei dipendenti sono minorenni o comunque iniziano a giocare prima dei diciotto anni». Quello che si è svolto a Macerata è il secondo Slot Mob che avviene in provincia. L'altro c'è stato lo scorso anno e in contemporanea avvenne anche a San Severino con molti studenti delle scuole superiori. «Qualche locale che ha rinunciato alle slot c'è - dice Nanni - . Ma sono ancora troppo pochi. L'Italia è il quarto mercato mondiale dell'azzardo e la cosa preoccupante è che in un periodo di crisi come questo, l'idea di poter vincere facilmente che viene trasmessa dalle pubblicità, crea molta confusione».
In provincia di Macerata sono presenti oltre mille esercizi dove è possibile giocare, con una suddivisione per tipologia, in proporzione, simile a quella regionale, con una media provinciale di un esercizio ogni circa 300 abitanti. Nel 2014 i Servizi territoriali dipendenze patologiche del Dipartimento di Macerata hanno preso in carico in totale 63 soggetti per problematiche di gioco d'azzardo patologico, con un aumento del 34% rispetto all'anno precedente. Di questi, 30 sono stati seguiti dal dipartimento di Civitanova Marche, 28 da quello di Macerata e 5 a Camerino.
Coloro che invece hanno timore di rivolgersi al Dipartimento di dipendenze patologiche, trovano un punto di ascolto alla Onlus “Ama Macerata”. Un gruppo di auto mutuo aiuto presente in provincia dal 2008. «Iniziammo con sole tre persone - spiega Samuele Lampa della Onlus - e oggi abbiamo tre gruppi in tutta la provincia. Molti sono guariti, altri lo stanno facendo e sono di aiuto ai più timorosi. I giocatori che si rivolgono a noi - dice - hanno dai 30 ai 60 anni. Gli uomini giocano principalmente alle slot; le donne al Gratta e vinci. I giovani invece sono attratti dalle scommesse che oggi possono essere anche virtuali. Il motivo per cui giocano è l'idea di poter svoltare nella vita. Altri invece lo vedono come un momento solo per loro». Sicuramente un fenomeno che fa sempre più paura, ma che se prevenuto o preso in tempo, può diventare una battaglia vinta da chi ora lo vede come un problema insormontabile.
Una provincia ferma e convinta che la dipendenza dal gioco d'azzardo debba essere risolto. A dimostrarlo anche il Comune di Recanati che per prevenire e risolvere questo problema sta cercando di mettere in campo diversi strumenti. «Abbiamo deciso di partire dalle scuole - spiega l'assessore ai servizi sociali, Tania Paoltroni - . A settembre partirà un progetto negli istituti di secondo grado con diverse iniziative che stiamo valutando. Non c'è sicuramente la presunzione di andare contro il gioco lecito - dice - ma questo è un problema che dobbiamo affrontare. Decisioni importanti sono state prese anche per quanto riguarda le attività commerciali con le slot machine. Abbiamo deciso che gli esercenti che decideranno di togliere o di non installare qualsiasi forma di gioco d'azzardo nei propri locali, verranno sgravati da alcune spese fiscali. Avranno l'esonero totale dei diritti di istruttoria. Non dovranno pagare le pratiche che richiedono la tassazione, come ad esempio l'utilizzo del suolo pubblico». L'amministrazione, che vuole dimostrare il proprio impegno contro la dipendenza dal gioco d'azzardo, crede fortemente nell'importanza di educare i più giovani e far capire loro la gravità di questo problema. È per questo che nel progetto rientra anche l'idea di far disegnare agli studenti delle scuole della città un logo contro il gioco d'azzardo e al vincitore verrà regalato del materiale scolastico. Recanati ha dunque recepito pienamente l'appello delle associazioni e degli enti che chiedono di responsabilizzare l'intera comunità a questo problema. Partendo dalla collettività è possibile che anche i più scettici si lascino aiutare dalle persone vicine. Un forte aiuto sarà dato anche dal sempre maggior numero di locali senza slot machine e altri giochi d'azzardo. Fondamentale capire che la vita può svoltare anche senza un numero fortunato. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico