Macerata, martellate al primario l'aggressore patteggia e va ai domiciliari. «Ero esasperato e senza aiuti»

L'ospedale di Macerata
MACERATA - «Nessuno mi ha aiutato. La società mi ha abbandonato». Più che un “mea culpa”, uno sfogo quello del 36enne settempedano...

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MACERATA - «Nessuno mi ha aiutato. La società mi ha abbandonato». Più che un “mea culpa”, uno sfogo quello del 36enne settempedano arrestato lunedì scorso dopo aver aggredito al Sert di Macerata il direttore del dipartimento di dipendenze patologiche Gianni Giuli e che ieri ha patteggiato due anni di reclusione.

Ieri pomeriggio il giovane è stato portato in aula dai carabinieri per essere sottoposto a giudizio direttissimo. Difeso dall’avvocato Barbara Recanati (con lei in aula anche il collega Rossano Romagnoli), ha deciso di rispondere alle domande del pm Raffaela Zuccarini e del giudice Barbara Cortegiano dando la sua ricostruzione dei fatti.
Ha detto di essersi sentito abbandonato dalla società e dai servizi sociali. Dopo il terremoto del 2016 è andato a vivere in una Sae e da due anni è in cerca di un lavoro. Da due mesi avrebbe smesso di assumere sostanze stupefacenti e nonostante gli sforzi «non ho trovato nessuno che mi abbia dato un aiuto», ha dettol'uomo che è stato posto agli arresti domiciliari.

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Corriere Adriatico