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MACERATA - Indigna e continua a creare polemiche, soprattutto tra i banchi dell’opposizione, la cura del decoro urbano a Macerata in riferimento specifico alla galleria pedonale per il centro storico.
Già nei mesi scorsi se ne era parlato ampiamente e se ne era discusso in consiglio comunale, ma ad oggi, a detta dell’ex assessore Stefania Monteverde, attualmente consigliera di minoranza, non ci sarebbero stati sviluppi in positivo: «L’incuria della galleria pedonale per il centro storico rappresenta il simbolo del fallimento della politica degli annunci dell’amministrazione Parcaroli – commenta Monteverde -.
Un passaggio importante per la città, tanto che la stessa ex amministrazione Carancini aveva investito per dei significativi interventi di riqualificazione. «Quella galleria ogni giorno vede passare migliaia di persone che vanno studiare e lavorare in centro storico, che aumentano nei periodi natalizi e in estate con i turisti – conferma Monteverde -. Sorprende per l’idea di una porta d’accesso che non è uno spazio anonimo, ma un’opera d’arte piena di contenuti creativi con la musica in filodiffusione, un modello di rigenerazione urbana che abbiamo voluto nella precedente amministrazione e che rappresenta un biglietto da visita della città. Lasciata senza cura in questi due anni, nonostante in consiglio comunale io stessa ho più volte richiesto un impegno immediato alla pulizia e alla cura, dall’amministrazione solo parole superficiali che testimoniano l’indifferenza nei confronti del centro storico. Anche il raddoppio del parcheggio penalizza l’accessibilità del centro, così come il degrado della principale porta della città».
Un uso delle risorse che non combacia con le idee della minoranza. «Spendono 18.000 euro per spostare uno stemma storico dalla prefettura alla Loggia dei Mercanti, altri 20.000 per spostare il busto di Mazzini: sono queste le priorità per la città? Sostengono i privati con il 30% della spesa per le pulizie dei muri privati, ma intanto non spendono i soldi pubblici per la cura degli spazi pubblici. Per le situazioni di degrado non servono minacce di multe e telecamere, servono attenzione e investimenti pubblici. Una politica – conclude Monteverde - che non è di questa amministrazione».
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