Patteggia per tentato furto in un bar, il giudice revoca la sospensione del reddito di cittadinanza

Il tribunale
MACERATA - Sorpreso mentre tentava di compiere un furto in un bar, gli era stato sospeso il reddito di cittadinanza, ieri l’uomo ha patteggiato la pena e il giudice ha...

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MACERATA - Sorpreso mentre tentava di compiere un furto in un bar, gli era stato sospeso il reddito di cittadinanza, ieri l’uomo ha patteggiato la pena e il giudice ha revocato la sospensione inviando gli atti all’Inps. Sarà l’Istituto nazionale di previdenza sociale a decidere se ridare o meno il reddito di cittadinanza all’uomo.

 

 
La vicenda risale al 16 gennaio scorso quando una pattuglia della Volante che stava effettuando controlli a borgo San Giuliano era stata avvicinata da un passante che era in giro con il proprio cane. Era l’una di notte. Il passante agli agenti raccontò di aver notato poco distante da lì, in via Fontemaggiore, la presenza di un uomo incappucciato che si aggirava con fare sospetto tra le auto. La pattuglia aveva condiviso la segnalazione con un’altra squadra ed entrambe avevano raggiunto il luogo indicato. Lì sul posto gli agenti avevano visto un uomo che cercava di forzare una delle porte d’ingresso del bar Gloria e che, alla loro vista, si era spostato repentinamente nascondendosi tra alcune macchine parcheggiate e dietro le auto aveva fatto finta di urinare. La finzione però era durata pochi secondi, il tempo che i poliziotti avevano impiegato a raggiungerlo e a controllarlo.


Dalla banca dati a disposizione delle forze dell’ordine era emerso che il ladro era Andrea Agostinelli, maceratese di 58 anni, con diversi precedenti per reati contro il patrimonio a suo carico, mentre dalla perquisizione personale era venuto fuori di tutto, nei pantaloni aveva un grosso cacciavite mentre nello zaino c’era mezzo negozio di ferramenta: nove cacciaviti, una chiave a pappagallo, cinque cunei di legno, tre serrature complete di chiave d’apertura e un cappello a zuccotto a cui aveva fatto due fori per poterlo usare come passamontagna. Sulla porta davanti alla quale era stato visto, invece, c’erano evidenti segni compatibili con un tentativo di scasso. A quel punto Agostinelli era stato denunciato per possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli e arrestato per il reato di tentato furto aggravato. Dell’arresto era stato avvisato il pubblico ministero di turno, Rita Barbieri, che dispose di collocare Agostinelli agli arresti domiciliari in attesa del processo per direttissima fissato per quella stessa mattina. In aula l’uomo aveva deciso di non rispondere alle domande di giudice e pm e si era avvalso della facoltà di non rispondere. Da ulteriori controlli effettuati dal pubblico ministero Francesca D’Arienzo era poi emerso che Agostinelli percepiva il reddito di cittadinanza e il giudice Daniela Bellesi aveva disposto la sospensione del beneficio economico e, come misura restrittiva, l’obbligo di dimora in città con divieto di uscire dalle 20 alle 6.30 del mattino. Su richiesta del legale, l’avvocato Carlo Maria Binni, l’udienza era stata rinviata a ieri quando il 58enne ha patteggiato la pena di 10 mesi con la sospensione condizionale subordinata allo svolgimento dei lavori di pubblica utilità per tre mesi. Il giudice ha revocato la sospensione del reddito di cittadinanza inviando gli atti all’Inps.

 

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Corriere Adriatico