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CIVITANOVA - Nella sua ultima passeggiata tra le vie dell’amata Civitanova Alta, Claudio Gaetani è stato accompagnato da una marching band. Un funerale che si è concluso con il corteo da piazza della Libertà, dove si è tenuto il rito religioso, fino al Cimitero della Città alta, con il ritmo delle percussioni dei ragazzi del gruppo Rulli Frulli di Finale Emilia. Una delle tante relazioni artistiche e di amicizia create dal 46enne civitanovese, stroncato da un malore a Londra.
Una cerimonia all’aperto alla quale hanno assistito circa 300 persone. E un cagnolino. Si chiama Clint è nel giro di due anni ha dovuto lasciare Annita Pantanetti, la sua padrona e amica, mamma di Claudio. E ora proprio Claudio che l’aveva ereditato.
Don Francesco Miti ha celebrato la messa sotto il portale della chiesa di San Paolo. È arrivato a Civitanova Alta solo lo scorso luglio. «Non conoscevo personalmente Claudio – ha detto – ma ho imparato a conoscerlo attraverso i suoi amici e compaesani, che oggi lo ricordano commossi». Claudio Gaetani è stato molte cose: attore, scrittore, professore di scuole medie, docente universitario. Il primo a prendere la parola, indossando la fascia tricolore, è stato il sindaco Ciarapica. «In questi giorni sono state dette e scritte tante parole sul personaggio che è stato Claudio. Per me è stato un esempio di dialogo e ascolto. Con lui, in qualità di presidente dell’Anpi, abbiamo organizzato eventi di grande rilevanza. Lascia un grande vuoto nella città ma vedere questa grande partecipazione dimostra che uomo è stato».
Toccanti le parole del collega attore Giorgio Felicetti. «Mai avrei creduto di dover commemorare un altro 8 settembre dopo quello in cui è morta Annita. Oggi ci ha riuniti qui un piccolo grande rubacuori. Credo che sapesse che il suo tempo su questa terra sarebbe stato breve, e così ha vissuto di corsa, percorrendo tante salite come Pantani. Ad ogni passo, quando lo accompagnavo, sentivo le parole di derisione, le risate, il ripetere l’epiteto nano. Io esplodevo di rabbia, lui diceva di lasciar perdere. Quel suo essere fuori misura è stata la sua forza. Come Et, il personaggio del suo regista preferito, è stato un alieno che ha sconquassato la vita degli uomini». Poi hanno parlato, con le lacrime agli occhi, la dirigente dell’istituto Raffaello Sanzio di Porto Potenza, i colleghi insegnanti e una rappresentanza degli alunni delle sue classi. «Ciao prof, non ti scorderemo mai».
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Corriere Adriatico