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MACERATA - Chiusura del traffico dalle Marche verso Castelluccio, nei primi due fine settimana di luglio, cinque sindaci marchigiani uniscono le forze e chiedono di rivedere la decisione. «Ribadiamo che chiudere al transito l’unica strada di interconnessione tra due regioni e tra due province marchigiane, specialmente nel periodo di massima affluenza turistica nelle nostre zone, significa infliggere un ulteriore colpo mortale all’economia dei nostri territori che hanno dovuto subire sofferenze derivanti prima dal sisma del 2016, poi dalla pandemia Covid-19 e oggi, paradossalmente, anche dalla fioritura di Castelluccio 2021».
A dirlo in un comunicato stampa congiunto sono i sindaci di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci, di Visso Gian Luigi Spiganti Maurizi, di Arquata del Tronto Michele Franchi, di Montegallo Sergio Fabiani, di Montemonaco Francesca Grilli.
Entrando nel merito i cinque sindaci affermano che «premesso che le sentenze vanno rispettate, su tale problema ci siamo sempre confrontati nelle riunioni che sono iniziate sin dal novembre 2020. Abbiamo più volte ribadito l’impossibilità di individuare aree di parcheggio idonee sia per l’orografia del territorio, sia per i vincoli imposti dalla sentenza che sono tali anche nei nostri territori. Abbiamo sempre avanzato la proposta di non interrompere in nessuna maniera la possibilità di transito - rilevano i primi cittadini - si chiedeva al Comune di Norcia di organizzare una viabilità di solo scorrimento considerato che l’evento avviene nel suo territorio appunto tale proposta illustrata per nostro conto, perché non invitati, nell’ultima riunione del 22 giugno scorso presso la prefettura di Perugia dai prefetti di Macerata e Ascoli Piceno purtroppo non ha trovato accoglimento».
I sindaci ringraziano il presidente Acquaroli, l’assessore regionale Aguzzi ed il capo di Protezione civile Piccinini, che aveva avanzato una proposta operativa per gestire il traffico senza chiudere al transito. Concludono i sindaci: «A tal proposito era stato individuato nel parco nazionale dei Monti Sibillini l’ente che poteva, essendo un’istituzione sovracomunale coordinare questo spettacolo che ci offre la natura ogni anno senza però trovarne disponibilità e riscontro. Ci appelliamo alla comunità marchigiane non solo affinché questo possibile disagio non si rifletta su chi ha la sola colpa di essere confinante con un magnifico territorio che come già detto, offre uno spettacolo naturale unico grazie all’opera dell’uomo. Nel manifestare ancora fiducia affinché si possa rivedere la decisione di chiudere solo alle 4 ruote ma lasciando passare le 2 ruote, non possiamo però esimerci dal richiamare l’attenzione che l’inquinamento che i nostri territori subiscono durante questo periodo dettato non solo da quello ambientale ma soprattutto da quello acustico».
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Corriere Adriatico