Macerata, scuola, cibo e bollette: la stangata d’autunno già colpisce le famiglie

Scuola, cibo e bollette: la stangata d’autunno già colpisce le famiglie
MACERATA - Archiviate le vacanze, la stangata d’autunno è servita. Le famiglie maceratesi, come anche nel resto d’Italia, si troveranno di fronte a una serie di...

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MACERATA - Archiviate le vacanze, la stangata d’autunno è servita. Le famiglie maceratesi, come anche nel resto d’Italia, si troveranno di fronte a una serie di rincari che si sommano al rientro a scuola dei figli e quindi all’acquisto del materiale scolastico. Ovunque si registrano aumenti e allora, dove è possibile, scatta la corsa al risparmio. Ma andiamo per ordine. I dati arrivano dall’Osservatorio nazionale Federconsumatori che ha calcolato l’importo della stangata autunnale. 


 

«Si prospetta un autunno nero per le famiglie - dice Lorenzo Longo, presidente di Federconsumatori Macerata -, che per bollette, riscaldamento, visite mediche e prodotti scolastici dovranno far fronte a una stangata di 2.924,70 euro, ben 252,92 euro in più rispetto all’autunno 2022 (in cui già era iniziata l’ondata di rincari). Si tratta di cifre estremamente onerose che però non si fermano qui: non possiamo non calcolare, soprattutto quest’anno, visti i forti incrementi, le spese per due settori fondamentali quali alimentazione e carburanti. Se all’importo della stangata sommiamo queste voci di spesa il totale ammonta a 5.104,90 euro da settembre a novembre, 480,12 euro in più rispetto al 2022». Le voci di spesa con cui le famiglie dovranno fare i conti non riguardano solo il materiale scolastico, ma anche le bollette, la Tari, le spese per il riscaldamento. Per non parlare della spesa per alimentari e carburante. «Nella situazione di forte difficoltà in cui si trovano le famiglie, per molti questi costi saranno insostenibili. Specialmente per chi deve fare i conti anche con il rialzo delle rate dei mutui. Una stangata che rischia pure di dare un duro colpo al nostro sistema economico, abbattendosi sui consumi e sull’intero sistema produttivo». Allora Longo evidenzia le possibili soluzioni: «È urgente che il Governo corra ai ripari, adottando misure in grado di sostenere le famiglie e contenere i rincari». Ma in vista dell’inizio della scuola, un focus lo richiede il costo di libri e materiali scolastici. Anche in questo settore il rincaro colpirà duramente le famiglie. Sempre secondo l’Osservatorio di Federconsumatori, la spesa per il corredo scolastico (più i ricambi) ammonterà quest’anno a circa 606,80 euro per ciascun alunno, con un incremento tra il 6 e il 10% rispetto al 2022. Non va meglio sul fronte dei testi scolastici: per ogni studente in media si spenderanno 502,10 euro per i testi obbligatori più due dizionari. 

L'allarme


«Dati allarmanti, che gravano su bilanci familiari già duramente compromessi dai continui rincari dell’energia, dei carburanti e dei beni alimentari in primis». Diventa allora sempre più necessario escogitare le strategie su come risparmiare, anche in questo contesto. Come anche suggerito da Federconsumatori c’è allora chi corre ai ripari come può con la vendita di libri degli anni precedenti e l’acquisto di testi di seconda mano. Per quanto riguarda il materiale scolastico come zaini, astucci e materiale da disegno, c’è anche chi decide di scambiarli o di chi li mette a disposizione dei più bisognosi. Le maggiori difficoltà riguarderanno comunque le famiglie che hanno i figli al primo anno di scuola media o superiore. Uno studente di prima media spenderà mediamente per i libri di testo più due dizionari 488,40 euro (+10% rispetto allo scorso anno). A queste spese vanno aggiunti 606,80 euro per il corredo scolastico ed i ricambi durante l’intero anno, per un totale di 1.095,20 euro. Un ragazzo di primo liceo spenderà per i libri di testo più quattro dizionari 695,80 euro (+2% rispetto allo scorso anno) a cui si aggiungono 606,80 euro per il corredo scolastico ed i ricambi, per un totale di ben 1.302,60 euro. «Studiare costa di più - conclude Longo - e questo rischia di aumentare anche le disuguaglianze sociali». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico