Per l’ex Monachette ora si muove anche l’Erdis: ecco l'ipotesi studentato con 91 posti letto

Per l’ex Monachette ora si muove anche l’Erdis: ecco l'ipotesi studentato con 91 posti letto
MACERATA -  Una partita complicata quella dei palazzi monumentali vuoti in città, da decenni al centro di annunci, di movimenti e di veti incrociati. Ora la situazione...

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MACERATA -  Una partita complicata quella dei palazzi monumentali vuoti in città, da decenni al centro di annunci, di movimenti e di veti incrociati. Ora la situazione si è un po’ sbloccata, come del resto annunciato qualche settimana fa dal primo cittadino Sandro Parcaroli che aveva osservato come molte delle partite insolute da decenni stiano trovando una soluzione. 

 


Il presidente dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, l’avvocato Vando Scheggia, ha confermato nei giorni scorsi la volontà di acquistare il palazzo “ex Casa del Fascio” di piazza Mazzini, cosa anticipata su queste colonne. La seconda, eclatante, novità arriva dall’Erdis - è l’Ente che gestisce i servizi per il diritto allo studio destinati agli studenti delle università marchigiane e degli istituti di alta formazione - che ha approvato l’elenco degli interventi da presentare al Ministero per l’accesso ai fondi della legge 338 del Duemila. Tra i piani di intervento nelle città marchigiane, sedi di corsi universitari, ce ne sono un paio che riguardano Macerata e quello che verrà sicuramente definito riguarda il complesso dell’ex convento delle Monachette di via Armaroli, ora di proprietà di un’azienda che fa capo alla famiglia di Domenico Intermesoli. 


Ex convento chiuso da circa venti anni, da quando le suore uscirono per andare nella nuova struttura monastica cittadina: da allora si sono inseguiti voci ed annunci che non hanno cambiato la situazione, immobile chiuso in attesa degli eventi. Ora, una quindicina di anni dopo un tentativo poi bocciato dal Cda dell’allora Ersu, la pratica delle “Monachette” sembra avviata al traguardo in base appunto alla delibera assunta all’unanimità dal Cda dell’Erdis guidato dalla presidente Maura Magrini e sottoscritta dal direttore Angelo Brincivalli. 


Ed ecco come la questione è presentata dall’Erdis: «Trattasi di un ex convento centralissimo e particolarmente prossimo alle sedi universitarie. La proprietà ha manifestato interesse in seno all’indagine di mercato avviata dall’Ente e volta alla ricerca di alloggi presso Macerata. La manifestazione risulta particolarmente vantaggiosa perché il fabbricato può beneficiare di un contributo sisma di circa 4 milioni di euro. Per tale motivo l’Ente potrebbe effettuare l’operazione a bassi costi. C’è già una progettazione di fattibilità che prevede la rifunzionalizzazione del fabbricato e la sua trasformazione in studentato con la realizzazione di 91 posti letto.

Da un’interlocuzione con la proprietà si è intuita la disponibilità sia alla vendita che alla locazione. In riferimento alla prima ipotesi il prezzo richiesto, in prima battuta, è pari ad euro 3,2 milioni la proprietà ha presentato manifestazione di interesse in seno all’indagine di mercato effettuata dall’Ente a Macerata. Da quello che si evince il fabbricato è beneficiario di un contributo sisma per circa 4 milioni di euro. Questo finanziamento potrebbe sommarsi alla quota ricavabile dal bando ex decreto ministeriale 1257/21 e rendere intervento non oneroso».


Quindi l’Erdis ha intuito che l’ex convento delle Monachette può passare di mano a 3,2 milioni di euro ed appunto l’accesso ai fondi ministeriali dovrebbe sancire l’avvio delle operazioni di riapertura dello splendido complesso di via Armaroli, un luogo che è nei ricordi e negli affetti di molti maceratesi che frequentavano quel posto, un luogo che beneficia anche di un panorama incantevole verso i monti azzurri, i colli leopardiani e il Conero. Una location davvero molto suggestiva del centro storico di Macerata. Il bando del Ministero per l’accesso ai fondi per l’edilizia universitaria è aperto fino a metà maggio e dunque entro l’estate è possibile che l’operazione venga definita, si spera con soddisfazione di tutti. Principalmente della città che vedrà un bene monumentale di rilievo splendere di luce pubblica.

 

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Corriere Adriatico