MACERATA - Compra uno scooter subacqueo per le immersioni, ma mentre lo estrae dall’imballaggio gli esplode la batteria in faccia. A processo il produttore....
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Da quanto emerso successivamente nel corso delle indagini avviate dopo l’incidente, sia sull’imballaggio sia all’interno dello scatolone non c’era alcun tipo di avvertenze. Così, quando Renzi ha afferrato il manico del mini scooter per estrarlo dall’imballaggio si è verificata un’esplosione. La batteria che era all’interno della carena è andata in frantumi e ha colpito il quarantaquattrenne alla bocca. L’uomo è finito al pronto soccorso dove i medici gli hanno refertato un trauma contusivo alla bocca con una ferita alla fornice gengivale ed un’escoriazione alle labbra.
Originariamente la prognosi iniziale fu di otto giorni, ma le lesioni furono giudicate guarite di fatto dopo poco più di un mese, agli inizi di marzo. A quel punto il 44enne si è rivolto a un avvocato, il legale Emiliano Carnevali, e tramite il professionista ha denunciato il produttore dello scooter subacqueo producendo anche i relativi certificati medici che attestavano le lesioni provocate dall’esplosione della batteria. La vicenda, dunque, finì all’attenzione del pubblico ministero Rosanna Buccini che aprì un fascicolo di indagine delegando la polizia giudiziaria per effettuare mirati accertamenti. A conclusione delle indagini preliminari il sostituto procuratore ha chiuso il fascicolo disponendo la citazione a giudizio dell’imputato. Il processo inizierà ad aprile davanti al giudice di pace.
L’uomo è imputato per lesioni personali in qualità di amministratore delegato della ditta produttrice del motore dell’acquascooter consegnato all’azienda maceratese. Secondo la ricostruzione accusatoria avrebbe messo in commercio un prodotto difettato e pericoloso, tale da provocare danni alle persone. Non solo. È accusato anche di non aver evidenziato, attraverso apposite avvertenze sia sull’esterno sia all’intero dell’imballaggio, i potenziali pericoli del prodotto che aveva un manuale d’uso in inglese sull’utilizzo del bene, ma non sulle modalità di estrazione dall’imballaggio e sui rischi connessi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico