Investita e uccisa davanti al Convitto di Macerata, il conducente del bus ha patteggiato

Investita e uccisa davanti al Convitto, il conducente del bus ha patteggiato
MACERATA Investì con l’autobus la 46enne Federica Ciuffetti che quella mattina stava andando al lavoro in Provincia, autista della Contram patteggia un anno e quattro...

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MACERATA Investì con l’autobus la 46enne Federica Ciuffetti che quella mattina stava andando al lavoro in Provincia, autista della Contram patteggia un anno e quattro mesi pena sospesa, patente sospesa per due anni e otto mesi. È l’esito dell’udienza preliminare celebrata ieri mattina a Macerata davanti al gup Giovanni Maria Manzoni. Imputato per omicidio stradale Vincenzo Di Stefano, civitanovese di 42 anni, che ieri non ha partecipato all’udienza, erano invece presenti i parenti di Ciuffetti, il marito Paolo Piccardoni, i genitori Dora Fiaccarini ed Enrico Ciuffetti e la suocera Gigliola Piccardoni, assistiti dall’avvocato Andrea Agostini. 



Il tragico incidente avvenne il 20 luglio del 2021. Quella mattina Ciuffetti stava raggiungendo a piedi la sede della Provincia dove lavorava, aveva attraversato piazza Guglielmo Marconi davanti al convitto, ma poco prima di terminare l’attraversamento era stata colpita alle spalle da un autobus della Contram che arrivava dai Giardini Diaz e che aveva sterzato a sinistra per immettersi in via Caduti di Nassiriya. L’urto fece cadere a terra la mamma che fu schiacciata all’altezza del torace e del bacino dal treno di gomme posteriori gemellari. La morte fu immediata. L’autobus invece proseguì la marcia verso Camerino.

Le telecamere


Da quanto accertato dalle telecamere posizionate all’interno del mezzo neppure i pochi passeggeri all’interno dell’autobus si accorsero della tragedia appena avvenuta. All’epoca, per fugare ogni dubbio sulla dinamica dell’incidente, il pubblico ministero Enrico Riccioni dispose una simulazione del sinistro che venne eseguita dalla polizia locale guidata dal comandante Danilo Doria utilizzando un autobus esattamente corrispondente a quello che investì Ciuffetti e con una vigilessa alta come Federica e vestita con gli stessi abiti indossati dalla 46enne quella tragica mattina. Alla fine, secondo quanto accertato dalla Procura, l’autista in prossimità dell’attraversamento pedonale, avrebbe dovuto ridurre la velocità per evitare situazioni di pericolo e comunque si sarebbe dovuto fermare in presenza di un pedone che stava attraversando. Ieri mattina l’avvocato Donatello Prete, in sostituzione del collega Giacomo Frazzitta del foro di Marsala, ha patteggiato la pena sulla quale il pm Riccioni aveva espresso parere favorevole: un anno e quattro mesi, pena sospesa, oltre alla sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida per due anni e otto mesi. I familiari della vittima sono stati parzialmente risarciti dall’assicurazione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico