«Non mi hanno chiamato al concorso», chiede al Cosmari 111mila euro di danni

Lo stabilimento del Cosmari
MACERATA - Un’altra citazione al Cosmari per una procedura concorsuale. Stavolta non si tratta della procedura, la prima che era stata revocata, per la scelta del nuovo...

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MACERATA - Un’altra citazione al Cosmari per una procedura concorsuale. Stavolta non si tratta della procedura, la prima che era stata revocata, per la scelta del nuovo direttore generale, ma di quella per l’assunzione del dirigente amministrativo. A rivolgersi al giudice del Tribunale civile di Macerata è stato Giuseppe Scauda, noto in provincia anche per essere un dirigente dell’Agenzia delle Entrate. 

 

Scauda, assistito dall’avvocato Francesco Iamartino del Foro di Campobasso, ha chiesto la condanna del Cosmari al pagamento di 111mila euro di risarcimento danni per perdita di chance. Cosa è accaduto? Correva l’anno 2019, il Cosmari pubblica sul proprio sito istituzionale l’avviso di selezione pubblica per l’assunzione di un dirigente dell’area amministrativa a tempo determinato per 12 mesi con facoltà di trasformazione a tempo indeterminato. Scauda presenta a mezzo Pec, nei tempi utili indicati dal bando, la domanda di ammissione alla selezione. Irrompe il Covid, le procedure concorsuali vengono bloccate, come da norma, ma infine il concorso viene fatto all’insaputa di Scauda che, non avendo ricevuto alcuna comunicazione, non si presenta alla prova.

Nelle dieci pagine di citazione Scauda ricorda come il bando, all’articolo 6, prevedesse relativamente allo svolgimento della procedura e alle comunicazioni: «previa comunicazione con raccomandata con ricevuta di ritorno per la sola informazione preventiva della fissazione delle prove, non si darà luogo ad invio di altre comunicazioni personali salvo la prima». Ancora Scauda osserva che «le norme dell’emergenza sanitaria Covid 19 emanate dal Governo hanno inciso solo sulla data dell’effettuazione delle prove, ma non hanno assolutamente potuto cambiare quanto espressamente previsto dal regolamento della selezione». 



Il Cosmari contesta la ricostruzione ed osserva di aver pubblicato le comunicazioni sul sito aziendale e che dunque era onere del candidato visionare le comunicazioni sulla selezione. Ballano 111mila euro per una Pec o una raccomandata non inviata, operazione in apparenza innocua: secondo il Cosmari in maniera legittima e secondo Scauda - che peraltro aveva sostenuto la prova orale del concorso da direttore generale del Cosmari poi revocato -in maniera illecita.
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Corriere Adriatico