MACERATA - Si chiama Carlo Di Falco, è un molisano di 65 anni, il nuovo direttore medico dell’Area Vasta 3 dell’Asur: provenienza la direzione sanitaria...
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Di Falco ha avuto una formazione e un percorso professionale tutto in chiave abruzzese, salvo gli inizi come guardia medica in Molise: si è laureato a Chieti con il massimo dei voti e la lode, ha due specializzazioni, in Gastroenterologia e in Igiene, incarichi direttivi in Abruzzo e in Campania, docente della D’Annunzio a Chieti e della Cattolica del Sacro Cuore a Campobasso, già sindaco del suo paese di origine, era anche nell’elenco degli idonei all’incarico di dirigente dell’azienda sanitaria della Regione Marche.
La nomina
La nomina da parte della Regione è avvenuta nei giorni scorsi per effetto della determina assunta, in qualità di facente funzioni di direttore dell’Av3, della dirigente regionale Asur Nadia Storti che è alla seconda nomina extraregionale dopo quella della nuova dirigente di Pediatria. Un due su due, legato evidentemente alle valutazioni delle commissioni di esame. Peraltro la Storti, nel presentarsi al personale dell’Av3 appena nominata dirigente regionale Asur, aveva assicurato che avrebbe cercato di valorizzare le professionalità interne. Poi, appunto, si manifestano scenari diversi e se ne deve prendere atto. La determina ha dunque chiuso la fase di selezione per il ruolo. Quattro le domande, due medici avevano poi ritirato la propria candidatura strada facendo ed alla fine erano rimasti in due, la dirigente uscente - che era stata nominata provvisoriamente dall’allora direttore dell’Av3 dell’Asur Alessandro Maccioni - ed appunto Di Falco. Punteggio legato ai cv favorevole alla dirigente uscente, ma il colloquio ha fatto decidere i commissari per Di Falco. Sarà dunque Di Falco, che ha 65 anni ed è vicino al pensionamento, a lavorare negli ospedali maceratesi. Una situazione evidentemente nuova per Di Falco, nuova nel senso che si trova ad affrontare una realtà professionale e un territorio diversi da quelli in cui ha sempre lavorato, resa ancora più difficile dall’assenza della figura del direttore generale dell’Av3, ruolo vacante dopo le dimissioni presentate più di due mesi fa da Alessandro Maccioni. In definitiva per Di Falco un incarico che si annuncia molto impegnativo, anche in considerazione dell’allerta legata al Covid 19, rispetto alla quale si annunciano - in provincia - gli stessi problemi di carenza di organico per le figure specialistiche che si erano registrati all’inizio della pandemia.
L’ondata
La speranza è evidentemente quella che la seconda ondata non provochi i danni della prima e non registri gli stessi numeri in termini di ricoveri, in particolare nelle terapie intensive, ma c’è come dire l’impressione che ancora non siano collegate le caselle reparti Covid e personale medico. Intanto l’esame dell’albo pretorio evidenzia una serie di determine legate al personale: l’assunzione di 36 infermieri che hanno risposto positivamente alla chiamata a tempo determinato, per un anno per l’emergenza Covid (spesa di un milione e 200mila euro), l’assunzione di alcuni medici e di alcuni tecnici. Restano le criticità legate a specialistiche da anni senza ricambio per via di una errata programmazione nazionale del fabbisogno dei medici, dai rianimatori alla medicina di urgenza.
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Corriere Adriatico