Scoperti 16 furbetti del reddito di cittadinanza stranieri e italiani: devono restituire 150mila euro

Scoperti 16 furbetti del reddito di cittadinanza stranieri e italiani: devono restituire 150mila euro
MACERATA - Percepivano il reddito di cittadinanza senza averne diritto, 16 persone denunciate. I furbetti denunciati dai carabinieri in totale avrebbero ottenuto oltre 150 mila...

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MACERATA - Percepivano il reddito di cittadinanza senza averne diritto, 16 persone denunciate. I furbetti denunciati dai carabinieri in totale avrebbero ottenuto oltre 150 mila euro. In molti non avevano indicato tutti i redditi percepiti, altri si erano dimenticati di dichiarare il reddito percepito dalla convivente, poi c’è il caso di una donna che aveva continuato a percepire il reddito di cittadinanza nonostante fosse stata cancellata dall’anagrafe del comune perché era diventata irreperibile e un’altra donna che ugualmente aveva continuato a prendere i soldi statali dopo che le era scaduto il permesso di soggiorno.

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È il bilancio dell’attività di controllo effettuata dai carabinieri su tutto il territorio provinciale su disposizione del comando provinciale di Macerata guidato dal colonnello Nicola Candido. Di queste 16 persone, nove sono stranieri e sette italiani. Nello specifico, i carabinieri di Cingoli, Matelica, Serravalle del Chienti e Pieve Torina hanno scoperto che, nel caso dei cittadini italiani, era stata presentata documentazione reddituale ed Isee degli anni precedenti falsate, oppure era stata volutamente omessa l’indicazione dei redditi percepiti dalla convivente. Ancora, in alcuni casi, erano stati omessi ulteriori redditi percepiti dallo stesso beneficiario. I carabinieri di Montecassiano, Serravalle di Chienti, Cingoli e Penna San Giovanni, invece, hanno scoperto che, nel caso dei cittadini stranieri, era stata attestata falsamente la propria condizione reddituale o era stata omessa volutamente l’indicazione dei redditi percepiti dal convivente o ancora, sempre per riuscire a percepire l’indennità in questione, erano stati forniti dati reddituali incompleti.

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Corriere Adriatico