Spacciatore della cocaina per i Vip percepiva il reddito di cittadinanza

Il Tribunale di Macerata
MACERATA - Un anno prima era finito in manette per il possesso di 365 grammi di cocaina, un anno dopo il cameriere, ritenuto essere il rifornitore di una clientela vip, aveva...

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MACERATA - Un anno prima era finito in manette per il possesso di 365 grammi di cocaina, un anno dopo il cameriere, ritenuto essere il rifornitore di una clientela vip, aveva richiesto il reddito di cittadinanza, omettendo però sia l’arresto sia la misura cautelare in essere. Accusato di indebita percezione del sostegno economico, ieri ha patteggiato sette mesi e tre giorni di reclusione, pena sospesa, dovrà restituire all’Inps i soldi percepiti di cui non aveva diritto, poco meno di 4.000 euro. 


 
Si è chiuso così il procedimento a carico di un cameriere 41enne di Civitanova. Secondo quanto accertato dalla Procura, il 20 gennaio del 2020 tramite il patronato di Civitanova aveva presentato una dichiarazione per ottenere il beneficio del reddito di cittadinanza senza indicare però che un anno prima, il 10 gennaio 2019 era stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, modificata sei mesi più tardi, nell’obbligo di firma quotidiana in essere anche quando ha presentato la richiesta.

Se nel documento avesse indicato i provvedimenti emessi nei suoi confronti non avrebbe potuto ottenere il sussidio, invece, con quell’omissione, da febbraio del 2020 a settembre 2020 avrebbe ottenuto indebitamente e fraudolentemente dallo Stato la somma di 3.900 euro.Scoperto, ieri nell’udienza fissata in Tribunale a Macerata davanti al giudice dell’udienza preliminare Domenico Potetti ha patteggiato la pena, ora dovrà restituire i soldi all’Inps.

L’imputato era finito in manette a gennaio del 2019 al termine di un’attenta attività investigativa posta in essere dai carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo provinciale. Il 41enne era finito da tempo sotto la lente degli inquirenti che indagavano su un presunto giro di cocaina nella città costiera e suoi movimenti erano stati monitorati costantemente fino a quando i militari del Nucleo investigativo del Reparto operativo del Comando provinciale, insieme ai colleghi della Compagnia di Civitanova decisero di fermarlo. Addosso aveva cinque grammi di cocaina, gli altri 360 sono spuntati dalla perquisizione domiciliare. A casa era stata trovata anche la somma di 4.600 euro in contanti ritenuta dagli inquirenti provento dell’attività illecita, insieme ad altri 35 grammi di sostanza da taglio e, infine, due bilancini di precisione. Per i carabinieri la cocaina posta sotto sequestro, una volta immessa sul mercato, avrebbe assicurato introiti per circa 35.000 euro.
 

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Corriere Adriatico