Calzaturieri in pressing, il grido di allarme approda sui tavoli del Governo e della Regione

Un laboratorio di calzature (foto di repertorio)
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MACERATA - Calzaturieri, battaglia a tutto campo. Il loro grido di allarme approda sui tavoli del Governo e su quelli della Regione. Le associazioni che rappresentano questo settore si sono mosse quasi contemporaneamente negli ultimi giorni per presentare le proprie istanze alle istituzioni.

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Giovedì scorso i vertici di Assocalzaturifici hanno incontrato il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e il vice ministro Gilberto Pichetto Fratin con delega alla moda. L’associazione ha illustrato le tre priorità: ciclicità del prodotto, incidenza del costo del lavoro sul prodotto (circa il 60%) e superiore ad altri comparti manifatturieri e le problematiche di liquidità per le aziende. In particolare è stata evidenziata la perdita di competitività del settore manifatturiero italiano non più solo nei confronti con i competitor dell’Est del mondo, ma anche rispetto a nazioni europee che godono di supporti diretti. È stato posto l’accento sul valore del Made in Italy come proprietà inestimabile da valorizzare attraverso investimenti in qualità e in servizi di eccellenza. L’associazione ha definito l’incontro «produttivo».


Cna Federmoda Macerata e Fermo, in collaborazione con il confidi Uni.Co., e alla presenza dell’assessore regionale al bilancio Guido Castelli, ha organizzato l’incontro: “Quali opportunità per il distretto Fermano-Maceratese”, nel corso del quale sono state avanzate delle proposte. Due sono nuove: la riattivazione del Tavolo Regionale della Moda e l’avvio di un Osservatorio economico locale. Le ha spiegate il responsabile Federmoda Fermo e Macerata Alessandro Migliore: «Il Tavolo è un momento essenziale di confronto tra le imprese e la Regione per poter coordinare in maniera rapida ed efficace le iniziative da mettere in campo. E riteniamo necessario un Osservatorio perché analisi, ricerche e dati sono premessa indispensabile per un lavoro concreto dedicato al comparto».

L’associazione ha presentato un cospicuo decalogo di provvedimenti basato su tre pilastri: interventi per il sostegno della liquidità, proroga degli ammortizzatori sociali e agevolazioni fiscali per la ripartenza.
Terza iniziativa è quella presa da Valentino Fenni, reggente di Confindustria Centro Adriatico, che ha trovato il pieno appoggio del collega maceratese Matteo Piervincenzi. «Questo è il momento giusto per collaborare e pianificare azioni e quella della Regione Marche per supportare il distretto calzaturiero fermano-maceratese è determinante» ha detto Fenni che chiede alla Regione: «di rendere gli imprenditori partecipi e protagonisti delle strategie in cantiere ad Ancona».

Il riferimento è all’idea dell’assessore Guido Castelli di un mini Pnrr regionale da oltre 10 milioni di euro, in attesa dei fondi europei. Lo stesso Piervincenzi crede che prima di pianificare interventi la Regione debba sedersi al tavolo insieme a tutte le associazioni di categoria «con cui vogliamo riprendere il proficuo percorso di confronto». E chiede fondi per l’internazionalizzazione.

 

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Corriere Adriatico