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MACERATA - Dopo la grande siccità ecco la grandine. Non c’è pace per gli agricoltori marchigiani che ora sono alle prese con bombe d’acqua e pioggia ghiacciata a distruggere, in alcuni casi, il poco che si era riuscito a ottenere dopo mesi di precipitazioni scarse, assenti per mesi interi. La perturbazione arrivata nel pomeriggio di martedì ha letteralmente bombardato alcune zone nella fascia collinare tra le province di Ancona e di Macerata, tra Santa Maria Nuova e Monte San Martino.
A farne le spese oliveti, vigneti e frutteti soprattutto.
«L’effetto dei cambiamenti climatici con l’alternarsi di siccità e alluvioni ha fatto perdere – spiegano da Coldiretti – oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti con pesanti ripercussioni sulle produzioni». Per far fronte agli eventi climatici distruttivi si fanno strada tra gli agricoltori le forme assicurative. Nel corso del 2021 secondo i dati Eswd nelle Marche si è registrata una media mensile di 1,5 eventi meteo distruttivi e gli assicurati aumentano di anno in anno ma sono ancora poche le aziende che godono di una copertura: 24mila ettari (appena il 6%), poco meno di 700 aziende agricole. Alberto Frau, direttore di Coldiretti Marche ha annunciato l’immediata attivazione degli uffici di zona Coldiretti per valutare l’entità dei danni. «Chiederemo inoltre alla Regione - dice - l’attivazione di misure emergenziali».
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