Cannabis contro la malattia di Crohn, via al progetto di ricerca tra l'ateneo di Camerino e l'Asur

Daniela Corsi, direttrice dell'Area vasta 3
MACERATA - Un passo alla volta, una legge alla volta (una nel 2017, la seconda nel 2019), un decreto alla volta (uno nel 2020, un altro qualche mese fa), quasi quasi si arriva al...

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MACERATA - Un passo alla volta, una legge alla volta (una nel 2017, la seconda nel 2019), un decreto alla volta (uno nel 2020, un altro qualche mese fa), quasi quasi si arriva al traguardo. Ora manca “solo” il via libera dell’Ufficio stupefacenti del Ministero della Salute ed è pronto a partire nelle Marche un progetto finalizzato alla sperimentazione clinica della cannabis in alcune patologie. 

 


Lo scopo del progetto - sostenuto con 25mila euro dall’Asur - è quello di valutare in modelli pre-clinici in vitro quale delle formulazioni di cannabis ha un maggiore effetto nel ridurre i segnali cellulari e molecolari che caratterizzano la malattia di Crohn. Per lo studio in vitro saranno utilizzate colture di cellule intestinali umane. L’insieme delle analisi permetterà di valutare, in modelli in vitro, la formulazione di cannabis terapeutica maggiormente efficace nel revertire (mutazione inversa) i processi molecolari indotti dalle condizioni infiammatorie che mimano la malattia in questione. 


L’Asur, per la realizzazione del progetto, ha sottoscritto - firmata dal rettore di Unicam Claudio Pettinari e dalla dirigente dell’Av3 dell’Asur Daniela Corsi - una collaborazione istituzionale con la Scuola del Farmaco dell’Università di Camerino. La legge regionale 26 del 2017 (“Uso terapeutico della cannabis”) contiene disposizioni sull’impiego di medicinali e di preparati magistrali a base di cannabis, per finalità terapeutiche da parte degli operatori e delle strutture del Servizio Sanitario Regionale. In particolare, l’art. 7 prevede che la Regione Marche promuove la ricerca scientifica finalizzata alla sperimentazione clinica dell’efficacia della cannabis nelle patologie neurologiche, infiammatorie croniche, degenerative, autoimmunitarie e psichiatriche e al miglioramento della terapia del dolore e delle cure terminali.

Nell’ambito della legge regionale 41 del 2019, è stata autorizzata la spesa per un contributo per la ricerca scientifica finalizzata alla sperimentazione clinica dell’efficacia della cannabis nelle patologie neurologiche, infiammatorie croniche, degenerative, autoimmunitarie e psichiatriche e al miglioramento della terapia del dolore e delle cure terminali.

 

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Corriere Adriatico