Associazioni e organizzatori di eventi scrivono al sindaco: «Va riaperta subito parte del Centro fiere o per noi sarà la fine»

Associazioni e organizzatori di eventi scrivono al sindaco: «Va riaperta subito parte del Centro fiere o per noi sarà la fine»
MACERATA -  Riaprire subito il Centro fiere di Villa Potenza, seppur parzialmente, per non rischiare che quando sarà completato sia troppo tardi e le esposizioni...

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MACERATA -  Riaprire subito il Centro fiere di Villa Potenza, seppur parzialmente, per non rischiare che quando sarà completato sia troppo tardi e le esposizioni avranno trovato altri luoghi dove emigrare. È l’appello rivolto al sindaco Sandro Parcaroli da parte dell’associazione Pro loco di Villa Potenza che si è fatta promotrice, assieme ad altri soggetti che operano nel Centro fiere - la Service Promotion di San Severino, l’associazione Ornitologica, l’associazione La Villa 98, la Promotion Marketing srl di Castelfidardo, Artepiù di Macerata - di una lettera in cui chiede la riapertura di parte della struttura il prima possibile e comunque prima del termine dei lavori. 

 


«La Pro loco di Villa Potenza, unitamente agli organizzatori di eventi richiede di riaprire una parte del Centro fiere per poter cominciare a rianimarlo per far sopravvivere associazioni, organizzatori ed un intero territorio che godeva dei benefici e del flusso legato alla struttura – si legge nel documento -. È quello che chiediamo dopo aver operato per tanti anni, con grande passione e non poca fatica, in un centro fiere all’epoca fatiscente e tutt’altro che semplice da gestire. Oggi, dopo due anni di pandemia e un cantiere troppo a lungo rinviato che ancora oggi tiene ostaggio il Centro fiere, crediamo fermamente che sia il momento di dare e darci un’opportunità. In particolare la nostra idea è utilizzare, pur nel proseguo dei necessari interventi di recupero, il padiglione B chiuso in Pvc, lo spazio laterale verso il fiume Potenza e lo spazio verso l’Apm con le relative entrate». Ciò consentirebbe di non attendere il completamento della ristrutturazione dell’intero manufatto per poter tornare ad organizzare eventi fieristici che altrimenti sono destinati verso altri lidi e chissà mai se poi torneranno a Macerata. 


«Una ripresa, seppur in forma ridotta, degli eventi in quel centro fiere che tutti noi abbiamo contribuito a rendere vivo, attivo e complementare allo sviluppo del territorio – concludono i sottoscrittori dell’appello - è secondo noi in questo momento necessaria ed auspicabile per dare una speranza di futuro e incentivare le attività. Chiediamo pertanto un incontro con il sindaco Parcaroli, con gli assessori di competenza Marchiori, Laviano, Sacchi e Renna, con l’ingegner Luchetti e il dirigente Puliti per valutare come dare un futuro “immediato” al Centro fiere prima che sia troppo tardi». Sul tema di riaprire almeno una parte del centro fiere di Villa Potenza per dare respiro al territorio e alle sue associazioni interviene anche il capogruppo del Partito democratico, Narciso Ricotta, che ha presentato una interrogazione all’amministrazione comunale. 


«Rischiamo di avere un polo fieristico nuovo ma di perdere gli eventi e con le fiere anche gli operatori e l’utenza che è sempre stata significativa – dichiara l’esponente consiliare dei dem -. Riprendere le attività è possibile perché il padiglione chiuso a cui gli operatori fanno riferimento non è stato toccato dall’intervento e si possono quindi organizzare eventi usando il piazzale verso il deposito Apm. L’amministrazione deve ingegnarsi a far convivere il cantiere con questo spazio limitato che consenta di continuare a operare. Oggi, dopo due anni di pandemia, gli altri centri dove si svolgono queste manifestazioni ed esposizioni hanno già riaperto, basta guardare alla vicina Fermo, e noi non possiamo permetterci di restare a guardare. Bisogna agire prima che sia troppo tardi. Ancora non conosciamo il momento in cui al Centro fiere di Villa Potenza sarà possibile ospitare nuovamente eventi fieristici – conclude il consigliere comunale Ricotta -. Questo finisce per creare un grosso pregiudizio: perché da una parte chi prima organizzava le fiere da noi adesso lo farà altrove perché non può certo aspettare un termine dei lavori al momento imprevedibile. E lo stesso vale anche per la perdita dei visitatori che prima, in migliaia, venivano a Villa Potenza a vedere le fiere e che si sposteranno verso altre città per visitare le esposizioni. Il nuovo sito, quando sarà completato, potrebbe non avere più fiere da ospitare, diventando una cattedrale nel deserto». 

 

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Corriere Adriatico