Macerata, danneggiato l’acquedotto del Nera: erogazione bloccata in 4 Comuni ma viene usata un'altra rete

Danneggiato l’acquedotto del Nera, erogazione bloccata in 4 Comuni ma viene usata un'altra rete
MACERATA Danneggiato per oltre 220 metri l’acquedotto del Nera, in particolare nel tratto appena successivo al ponte Giovanni Paolo II, tra i territori comunali di Macerata...

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MACERATA Danneggiato per oltre 220 metri l’acquedotto del Nera, in particolare nel tratto appena successivo al ponte Giovanni Paolo II, tra i territori comunali di Macerata e di Montecassiano.  Il fiume Potenza ha eroso decine di metri di terreno fino ad arrivare appunto alla conduttura idrica realizzata non molti anni fa dal consorzio per l’acquedotto del Nera. Le ruspe sono entrate in azione, lavoro per un importo stimato in circa 155mila euro. Intanto l’erogazione è bloccata per i quattro Comuni a valle della rete che sono Montecassiano, Appignano, Montefano e Osimo. Non siamo in emergenza idrica perché i Comuni hanno un’altra rete principale di approvvigionamento idrico e il danno crea allarme in vista della stagione estiva quando i consumi aumentano e cala la portata delle sorgenti a valle.  



Intanto però è polemica sull’erosione, ultimo responsabile il maltempo del gennaio scorso, ma il fenomeno dell’erosione, in quel tratto di fiume Potenza, era manifesto da anni. Ora le imprese sono al lavoro per ripristinare circa 220 metri di condotta idrica, condotta che era stata realizzata a circa quindici metri di distanza dagli argini, dunque l’erosione nel tempo ha “mangiato” una fetta consistente di terreno adiacente al fiume. Come nel suo stile, evita accuratamente qualsiasi accenno di polemica il presidente della società per l’Acquedotto del Nera, Marco Blunno.

L'urgenza
 

«Siamo intervenuti - dice - con ogni consentita urgenza (dopo i tempi necessari per le attività di studi, progettazione, procedura di gara) per mettere mano alle opere, sollecitate peraltro anche dai Comuni di Montecassiano, Montefano, Appignano e Osimo cui abbiamo dovuto chiudere nell’immediatezza del danno i rifornimenti. Richiesta analoga di ripristinare quanto prima, si consideri che in estate infatti il fabbisogno idrico dei territori non può fare a meno della nostra risorsa, la funzionalità della condotta è stata avanzata dalle società di gestione del servizio idrico che sono Apm e Astea e dalla stessa Aato 3, ente di governo del servizio. In qualità di proprietari della condotta abbiamo attivato il cantiere per il ripristino dell’opera, mentre nel contempo abbiamo anche interessato il Genio civile per verificare le cause dell’accaduto. È necessario in ogni caso realizzare anche opere di consolidamento degli argini o comunque le manutenzioni o i presidi per evitare ulteriori erosioni spondali. A noi risulta che lavori in tal senso siano stati programmati dal Genio civile. L’auspicio è che si facciano in fretta». L’Acquedotto del Nera è proprietario dell’infrastruttura, ma nulla ha a che fare con la manutenzione degli argini dei fiumi, in particolare del fiume Potenza, attività che compete alla Regione Marche. 

L'erosione
 

Intanto l’erosione, e i mancati interventi, hanno provocato un danno che sarà pagato dalla finanza pubblica mentre c’è anche chi ipotizza che all’origine dell’erosione ci sia una modifica del percorso dell’acqua del fiume derivata dalla realizzazione del vicino ponte. Risulta più facile comunque sostenere che la colpa sia del maltempo.

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Corriere Adriatico