Accordo raggiunto con i lavoratori, l'annuncio di Gravina della Cisl: «Nella fonderia il turno di lavoro spostato dal mercoledì al sabato»

Accordo raggiunto con i lavoratori, l'annuncio di Gravina della Cisl: «Nella fonderia il turno di lavoro spostato dal mercoledì al sabato»
MACERATA  - Dai rincari delle materie prime a quella della bolletta elettrica. L’industria maceratese prova a tenere botta cercando soluzioni che portino al risparmio...

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MACERATA  - Dai rincari delle materie prime a quella della bolletta elettrica. L’industria maceratese prova a tenere botta cercando soluzioni che portino al risparmio energetico ma, al momento, non si prevedono spostamenti delle lavorazioni nelle ore serali e notturne oppure nei fine settimane quando l’energia costa di meno.

 

 

Salvo rarissime eccezioni, come la fonderia Lead Time di Caldarola, azienda di 126 dipendenti, altamente energivora, «dove il turno di lavoro del mercoledì è stato spostato al sabato per risparmiare sui consumi elettrici». 


«Questo della Lead Time è al momento l’unico accordo che è stato sottoscritto nel Maceratese per spostare le lavorazioni al fine settimana – dice Rocco Gravina, responsabile Cisl provinciale -, è una fonderia che ha elevati consumi di energia. Ci è stato chiesto di spostare le produzioni dal mercoledì, che risultava la giornata col più alto consumo energetico al sabato, chiedendo la disponibilità ai dipendenti di lavorare. L’azienda si è poi resa disponibile a dare ai lavoratori parte dei soldi risparmiati dell’ultra costo. Diciamo pure che attualmente questo è l’unico caso in cui si è spostato nel fine settimana un turno di lavoro. Per il resto le imprese cercano di fare attenzione ai consumi il più possibile, incrementando le energie rinnovabili e provando ad ampliare il fotovoltaico che però non riesce a coprire comunque il totale della spesa energetica. Nonostante la situazione critica sull’occupazione non ci sono segnali di richiesta di cassa integrazione legata al tema del caro prezzi dell’energia». 


Anche da parte della Cgil di Macerata si monitora con attenzione e preoccupazione quello che accade nel mondo delle imprese colpite da questa impennata di costi energetici. «Segnalazioni di criticità non ci arrivano, preoccupazione questa c’è senz’altro – afferma il segretario provinciale Daniel Taddei -. Qualche azienda sfrutta permessi che già aveva in essere prima di questa crisi energetica per cui non lavora il venerdì facendo una settimana più corta anche per risparmiare qualcosa. Qualche azienda, come le fonderie che sono molto energivore, già prima stavano in difficoltà per gli aumenti dell’energia ed avevano chiesto e ottenuto un’organizzazione dell’orario di lavoro diverso per limitare questa penalizzazione. Le cig non registrano aumenti consistenti: siamo nel periodo della moda ma in questo caso le commesse sono state già effettuate. Piuttosto ciò che preoccupa ulteriormente le imprese sono i pagamenti delle lavorazioni già effettuate e spedite a chi le ha commissionate. Col circuito finanziario che adesso risente, sia per la Russia che per i mercati asiatici, di questo blocco imposto a causa della guerra che si è scatenata in Ucraina agli istituti di credito russi ed alle transazioni economiche internazionali che possono creare difficoltà. Le categorie attendono un incontro con Confindustria per capire che ricadute potranno esserci se questa situazione si prolungherà troppo nel tempo». 

 

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Corriere Adriatico