A Macerata verrà abolita la tassa di soggiorno. «Così aiutiamo gli albergatori»

Marco Caldarelli
MACERATA - Un segnale di vicinanza agli operatori dell’accoglienza e verso i turisti che decideranno di tornare a visitare la città superata l’emergenza covid...

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MACERATA - Un segnale di vicinanza agli operatori dell’accoglienza e verso i turisti che decideranno di tornare a visitare la città superata l’emergenza covid 19. Il Comune di Macerata ha deciso di abolire dal primo gennaio 2021 la tassa di soggiorno che grava su coloro che si fermano nelle strutture ricettive del capoluogo. Balzello che era già stato sospeso dallo scorso marzo sino a fine anno e che scomparirà nel 2021. 

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«Sospendere la tassa di soggiorno in questo periodo dove gli spostamenti sono limitatissimi – afferma l’assessore al Bilancio, Marco Caldarelli - ha poco senso in quanto le persone non possono venire a Macerata. Quello che, come giunta, abbiamo deciso è non solo di non imporla in questo momento di semi lockdown ma il segnale che vogliamo dare è che nel momento in cui potrà riprendere il flusso turistico verso Macerata vogliamo alleggerire le spalle di albergatori e operatori del settore che sono stati una delle categorie più penalizzate dal covid. E’ una piccola goccia nell’oceano, però un segnale di attenzione del comune verso la categoria». 
La tassa di soggiorno in città viaggiava su piccole cifre: 50 centesimi al giorno per le strutture ricettive sino a 2 stelle e 1 euro da 3 stelle in su per i primi tre giorni di soggiorno. Che, però, nella maggior parte dei casi l’albergatore non ricaricava sul costo del soggiorno del turista. «E’ stato ritenuto, soprattutto da chi gestisce bed & breakfest, un balzello poco gradevole e abbastanza complicato da gestire – ribadisce Marco Caldarelli -. Perché andava fatta una dichiarazione annuale, doveva essere tenuta una contabilità separata da parte degli albergatori, una serie di ragioni che ci hanno portato a prendere questa decisione. Che nel bilancio comunale pesa per una posta che varia tra i 30/40 mila all’anno che dovevano essere reinvestiti nel turismo: l’investimento in questo settore, anche senza tassa di soggiorno, resterà. Siccome noi vogliamo incentivarlo il turismo ci è sembrato logico eliminare questa tassa per il futuro». Confcommercio Federalberghi Marche plaude alla decisione del comune di Macerata di dire addio alla tassa di soggiorno, alleggerendo in questo modo il peso degli adempimenti burocratici su una delle categorie più danneggiate da questa situazione di emergenza. 


«Vogliamo ringraziare e fare un plauso – spiega il direttore Confcommercio Marche e segretario Federalberghi Marche, Massimiliano Polacco –, al sindaco di Macerata e alla sua giunta per aver deciso di tagliare l’imposta di soggiorno, un balzello di fronte al quale ci siamo sempre opposti. Speriamo che l’esempio di Macerata, che ha scelto di abolire questo costo aggiuntivo per turisti che andrebbero invece incentivati con forti politiche di accoglienza soprattutto in questa difficile fase, venga seguito anche da altri comuni. Parliamo di balzello perché di fatto questo provvedimento finiva tra l’altro per ricadere sugli imprenditori della ricettività dal punto di vista burocratico, economico e in termini di responsabilità. Decidere di abolire la tassa di soggiorno è un segnale di sostegno agli operatori e può incentivare le persone, quando sarà il momento, a visitare un luogo che è tassa di soggiorno free. La scelta di Macerata ci riconosce un’azione e una coerenza operativa: aspettiamo che anche altri decidano di cancellare questa imposta vessatoria». 
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Corriere Adriatico