MACERATA - Minorenni nel mirino degli orchi. Ricatti a sfondo sessuale con vittime delle ragazzine plagiate da adulti che spesso, utilizzando nick name e foto finte, si spacciano...
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«Una ragazzina di 9 anni – ha argomentato l’ispettore Daniele – è stata adescata da un finto coetaneo che invece era un ventenne, il quale è riuscito con l’inganno a invitare la ragazzina a conversare con lui su Whatsapp. Dopodiché l’attenzione è passata dal gioco, Clash Royale, ad argomenti ben più insidiosi, fino ad arrivare chiaramente ad una conversazione a sfondo sessuale. Ciò che ci ha sconvolti è stata la perizia mostrata nelle conversazioni dalla bimba che evidentemente era stata sottoposta a visioni di filmati tutt’altro che consoni alla propria età». Da un caso all’altro, da una violenza di carattere psicologico ad una che è sfociata nel fisico. «Un’altra ragazzina, questa volta 13enne, che si dilettava anche lei nel videogioco Clash Royale – ha aggiunto l’ispettore della polizia postale -, è stata convinta da un malintenzionato a passare alla conversazione su Whatsapp e a fornire foto osé di se stessa. In questo caso l’orco si è spinto oltre ogni limite, convincendo con il ricatto la giovane a chiedere ad un coetaneo un incontro sessuale con tanto di riprese filmate poi inviate dalla ragazza ricattata in esclusiva a chi all’inizio si era proposto come amico». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico