Focolaio nella casa di riposo. Maria compie 109 anni e sfida il Covid per la seconda volta

L’infermiere Mario Quacquarini con Maria Mochi
LORO PICENO - È la nonnina del Comune di Loro Piceno alla veneranda età di 109 anni che tuttavia non le impedisce di essere, come di consueto, felice e al contempo...

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LORO PICENO - È la nonnina del Comune di Loro Piceno alla veneranda età di 109 anni che tuttavia non le impedisce di essere, come di consueto, felice e al contempo combattiva, tanto da battagliare per la seconda volta contro il Covid che ha già sconfitto nel 2020. Maria Mochi, che tutti nel centro lorese conoscono come la “cuoca dell’asilo”, è nata il primo gennaio 1914, alle porte della Grande Guerra ed ha vissuto, testimonianza diretta di migliaia di eventi determinanti per l’intero mondo, per tre quarti del ventesimo secolo per poi approdare nel XXI con il consueto buon umore che l’ha resa simpatica a tutti quelli che la conoscono e che continuano ad inviarle bigliettini di auguri nelle occasioni che contano. 

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Ieri è stato il suo 109° compleanno, ma è costretta a vivere in isolamento nella struttura di Maestà di Urbisaglia che ha recepito i nonnini di Mogliano e Loro Piceno, questi ultimi una trentina, in attesa che le case di riposo nei rispettivi centri tornino agibili dopo i lavori di restauro post sisma 2016.

«Lavori che stanno procedendo con tutte le difficoltà legate ultimamente anche all’impennata dei prezzi dei materiali da costruzione per il conflitto russo-ucraino – ricorda il sindaco di Loro Piceno, Robertino Paoloni – ma che contiamo possano partire in breve, dopo la concessione di un ulteriore contributo che ha portato l’importo totale a 4 milioni e 700mila euro. Siamo in attesa del via dall’Usr e dal commissario Legnini. Intanto, nella struttura che ospita temporaneamente i nostri concittadini, Maria Mochi non si è persa d’animo nonostante il recente focolaio di Covid. Stando a quanto ci riferisce il personale infermieristico, anzi, Maria la parola Covid non l’ha neanche assimilata. Con i parenti al telefono parla di un… malanno ed in ogni caso sembra che stavolta, per fortuna, i sintomi siano minimi. Ero stato a visitare gli ospiti della casa di riposo qualche giorno prima di Natale ed avevo promesso di tornare a festeggiare Maria con dei fiori che però sono stato costretto a farle recapitare dall’infermiere Mario Quacquarini, non potendo entrare nella struttura. Non appena tornerà in forma sarà mia cura dividere con lei una fetta di torta. Non ci fermeranno né il Covid, né un infortunio al tendine d’Achille che ho rimediato in una recente partita di calcetto con finalità benefiche e che mi obbligherà a indossare un tutore fino ai primi di febbraio». È la promessa del sindaco Paoloni. 

 

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Corriere Adriatico