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RECANATI Microchip e ispettori ambientali: questa la strada intrapresa dall’amministrazione comunale con l’obiettivo di non far appesantire le spese della Tari. E il sindaco Antonio Bravi sottolinea i risultati ottenuti rispondendo a un’interrogazione del leghista Benito Mariani.
I dettagli
«Il Comune - spiega il primo cittadino - ha avviato un’operazione di controllo del territorio finalizzata inizialmente ad un’attività di prevenzione e formazione e solo successivamente a un’attività repressiva nei confronti di coloro che si renderanno responsabili di violazioni in materia di conferimento dei rifiuti urbani».
Bravi sottolinea un aspetto: «Durante i 92 giorni di presenza gli ispettori hanno svolto prevalentemente un’attività di prevenzione ed educazione al corretto conferimento dei rifiuti, segnalando ai proprietari dei sacchetti identificati eventuali irregolarità ed invitandoli a correggere il proprio comportamento, l’attività di ispezione ha inoltre riguardato i cassonetti per la raccolta di prossimità, vetro pannoloni ed umido.
I numeri
Relativamente ai microchip dei sacchetti della raccolta differenziata, Bravi sottolinea che «il costo annuo ammonta a 98.169 euro oltre Iva per un totale di 119.766 euro. Considerato che i nuclei familiari del Comune di Recanati risultano essere 8.657 il costo a famiglia ammonta ad 13,83 euro. Calcolare il costo a famiglia non sarebbe comunque corretto perché il costo dei sacchetti andrebbe parametrato alle utenze tari attive in questo caso. Se consideriamo solo le utenze domestiche, pari a 9.605, il costo è di 12,47 euro. Se consideriamo le utenze domestiche compresi i garage, pari a 17.605, il costo è di 6,80 euro. Se consideriamo infine le utenze totali quindi anche non domestiche (come correttamente dovrebbe farsi), pari a 19.568 euro, il costo è di 6,12 euro».
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Corriere Adriatico