Fiastra decide di lasciare Camerino per Pieve Torina: «La scuola passi sotto l'Istituto comprensivo Paoletti»

Il sindaco di Fiastra Sauro Scaficchia
FIASTRA - Il consiglio comunale ha approvato la delibera con cui si chiede il mantenimento della scuola del paese e il suo passaggio dall’Istituto comprensivo Ugo Betti di...

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FIASTRA - Il consiglio comunale ha approvato la delibera con cui si chiede il mantenimento della scuola del paese e il suo passaggio dall’Istituto comprensivo Ugo Betti di Camerino, di cui oggi fa parte, all’Istituto comprensivo Monsignor Paoletti di Pieve Torina.

 

«A noi interessano solo le sorti delle famiglie e dei giovani della vallata – ha dichiarato il sindaco Sauro Scaficchia dopo la scelta – e siamo fermamente convinti che il passaggio all’Istituto Mons. Paoletti di Pieve Torina sia funzionale alle nostre esigenze. Siamo favorevoli all’ipotesi di accorpamento di tutte le scuole dell’area interne in un unico istituto, come prospettato anche dall’ex preside Cavallaro, ma solo in una prospettiva di rafforzamento dell’istituto stesso. Questa sarebbe una visione interessante e condivisibile, che porterebbe vantaggi a tutti, ma nella situazione attuale restiamo convinti della necessità, urgente, di accorpamento con Pieve Torina».

Come specificato nella delibera approvata venerdì, l’appartenenza della scuola di Fiastra all’istituto comprensivo di Camerino comporta degli oneri finanziari per il comune che nei prossimi anni potrebbero non essere più sostenibili. In particolare, il Comune ha supportato negli anni gli oneri del personale ausiliario integrando quello parziale fornito dall’istituto comprensivo. Ha inoltre finanziato l’integrazione dei piani didattici, consentendo l’adeguamento alla normale offerta didattica della scuola pubblica, finanziando le ore di lezione di musica e di inglese.

L’istituto comprensivo Mons. Paoletti di Pieve Torina è più vicino alle esigenze di una piccola realtà scolastica come quella di Fiastra essendo composto da scuole in tutto assimilabili come quella di Valfornace, di Visso, della stessa Pieve Torina e di Muccia. Questo passaggio comporterebbe, inoltre, dei benefici economici immediati, erogati nell’ambito della strategia di sviluppo delle Aree interne che prevede degli specifici interventi finanziari, da cui invece Fiastra rischia di rimanere tagliata fuori.
 

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Corriere Adriatico