Esplosione a Milano, c'è un indagato I familiari delle vittime: «Non siamo sorpresi»

MACERATA - A Morrovalle e Monte San Giusto, le due cittadine del Maceratese di cui erano originari i fidanzati morti nell'esplosione di Milano, Chiara Magnamassa e Riccardo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
MACERATA - A Morrovalle e Monte San Giusto, le due cittadine del Maceratese di cui erano originari i fidanzati morti nell'esplosione di Milano, Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi, non ha destato troppa sorpresa la notizia che Giuseppe Pellicanò, il marito della donna rimasta uccisa tragicamente nella stessa circostanza, sia stato iscritto nel registro degli indagati per il reato di strage.

 

«L'ipotesi di una manomissione dell'impianto del gas - dice una parente di Chiara -, era già stata avanzata. Se ne era poi avuta conferma quando si è appreso che il contatore del gas di quell'appartamento aveva segnalato un improvviso picco di consumi». «Comunque - aggiunge la donna - i genitori di Chiara e Riccardo si sono affidati ad un bravo avvocato e a noi non resta che attendere l'esito delle indagini. Ma il dolore non si cancella...». 
 


Il sindaco di Monte San Giusto, Andrea Gentili, afferma di essere rimasto «senza parole. Significa che siamo di fronte ad una tragedia nella tragedia, un gesto inconsulto che ha provocato tre morti. Se dietro l'esplosione c'è un atto volontario, allora tutto diventa molto più grave». L'avv. Danilo Bompadre, è il legale al quale si sono affidati i familiari dei due fidanzati. Entro lunedì dovrà indicare il nome di un perito di parte, probabilmente un docente del Politecnico. «Bisognerà accertare la conformità dell'impianto del gas, l'usura, una eventuale manomissione, la natura delle impronte repertate ecc. Dobbiamo capire se siamo di fronte ad un'ipotesi dolosa o colposa». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico