Cingoli, droga nelle mutande e nei calzini: studente e operaio finiti in manette

Droga nelle mutande e nei calzini: studente e operaio finiti in manette
CINGOLI Vedono un’auto ferma sul viale che porta al cimitero con il portellone aperto e si avvicinano, scoprono così che due giovani, complessivamente, avevano un...

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CINGOLI Vedono un’auto ferma sul viale che porta al cimitero con il portellone aperto e si avvicinano, scoprono così che due giovani, complessivamente, avevano un discreto quantitativo di hashish. Un italiano di 19 anni e un marocchino di 25, entrambi residenti a San Severino, sono finiti in manette. Il doppio arresto risale alla sera di venerdì quando una pattuglia dei carabinieri di Cingoli, impegnata in servizi di controllo del territorio finalizzati al contrasto dello spaccio di stupefacenti, avevano visto un’auto ferma lungo la strada provinciale 25 in località Troviggiano e si erano avvicinati.

 

I fatti

Avevano così visto il marocchino rovistare nel bagagliaio che, accortosi della loro presenza, aveva cercato di disfarsi di un contenitore con dentro 1,2 grammi di hashish. Seduto sul lato passeggero c’era un altro giovanissimo che aveva iniziato a muoversi frettolosamente. Insospettiti i carabinieri li hanno perquisiti: il giovane seduto in auto, 19enne di San Severino, è stato trovato con due panetti di hashish nascosti negli slip da 155,6 grammi complessivi di hashish, mentre in un calzino aveva meno di un grammo della stessa sostanza. Il giovanissimo nel portafoglio aveva anche 350 euro, mentre l’amico, un marocchino di 25 anni, anche lui residente a San Severino, nel portafoglio aveva 105 euro.

Vista la circostanza i militari hanno proceduto ad effettuare anche una perquisizione nell’abitazione dei giovani: a casa del marocchino è stato trovato un bilancino di precisione e 2,2 grammi di hashish, mentre a casa del 19enne non è stato trovato nulla. Arrestati entrambi per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente, su disposizione del pubblico ministero di turno Vincenzo Carusi, i due sono stati posti agli arresti domiciliari e ieri mattina sono stati accompagnati in Tribunale a Macerata dinanzi al giudice Francesca Preziosi e al pubblico ministero Stefano Lanari. Difesi dagli avvocati Marco Massei e Alberto Rossi, entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il giudice ha convalidato gli arresti e disposto per entrambi la misura dell’obbligo di firma rinviando al 16 febbraio per la prosecuzione della direttissima.

Le denunce

 

Sempre nel corso della notte tra venerdì e sabato, invece, i militari della Stazione di Pollenza hanno denunciato a piede libero un 24enne italiano, già noto alle forze dell’ordine, sorpreso con hashish e cocaina. Il giovane, fermato da una pattuglia dei carabinieri a Pollenza, era apparso sin da subito agitato e la circostanza aveva insospettito i militari che avevano deciso di approfondire i controlli. Perquisito, il 24enne aveva 60 grammi circa di hashish e 1,5 grammi circa di cocaina, suddivisi già in dosi pronte per lo spaccio.

La perquisizione domiciliare effettuata insieme alle pattuglie del Nucleo Radiomobile e della Stazione di Treia nella sua residenza dell’alto maceratese, ha consentito di trovare materiale utilizzato per la preparazione ed il confezionamento delle dosi. La droga e tutto il materiale rinvenuto sono stati sottoposti a sequestro penale, mentre per il 24enne è scattata la denuncia a piede libero. Resta alta l’attenzione dei carabinieri della Compagnia di Macerata guidata dal tenente colonnello Giorgio Picchiotti per arginare il fenomeno dell’uso e dello spaccio di sostanze stupefacenti.

 

 

 

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Corriere Adriatico