Camerino, dentista non ha il Pos e il cliente chiama la Finanza: scatta la multa (da 30 euro)

Dentista al lavoro, foto generica
CAMERINO Va dal dentista ma al momento del pagamento il medico le nega di saldare la prestazione col Pos e la cliente chiama la Guardia di Finanza. Per il professionista...

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CAMERINO Va dal dentista ma al momento del pagamento il medico le nega di saldare la prestazione col Pos e la cliente chiama la Guardia di Finanza. Per il professionista dell’entroterra maceratese è scattata la sanzione.

La vicenda è accaduta di recente quando, terminata la visita una signora aveva chiesto al proprio medico dentista di poter pagare attraverso l’utilizzo del Pos la prestazione professionale.  

Di fronte al diniego del professionista, la signora però non si è persa d’animo e per far valere i propri diritti ha effettuato una telefonata al numero di pubblica utilità “117” della Guardia di Finanza, segnalando l’accaduto. La segnalazione è stata inoltrata al reparto competente, ovvero la Tenenza di Camerino guidata dal sottotenente Elia Mascolo, e a quel punto è stata attivata una pattuglia che si è recata allo studio medico segnalato. I finanzieri hanno contestato al dentista la mancata accettazione del pagamento constatando, tra l’altro, che il dispositivo per il pagamento elettronico non era proprio stato installato.


La normativa


«Come è ormai noto – ricorda la Guardia di Finanza –, a partire dal 1° luglio 2022, sono entrate in vigore le nuove disposizioni legislative che prevedono sanzioni per l’inosservanza dell’obbligo, già previsto da anni, di accettare pagamenti elettronici, indipendentemente dagli importi. La norma prevede, nei casi di mancata accettazione o rifiuto, da parte degli esercenti e professionisti, del pagamento da parte del cliente, anche per pochi euro, mediante “moneta elettronica” digitale (carte di credito, bancomat, carte di pagamento o prepagate e tutti i mezzi di pagamento elettronici che consentano la tracciabilità dell’incasso), una sanzione di 30 euro a cui si aggiunge il 4% del valore della transazione elettronica rifiutata. L’operazione di servizio – evidenziano le Fiamme gialle – si inserisce nel quadro delle linee strategiche dell’azione del Corpo volte a rafforzare il contrasto alle condotte illecite in danno dei consumatori facendo leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria».
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Corriere Adriatico