Lavoro nero e mancato rispetto delle regole Covid, chiusi quattro autolavaggi low cost. Per due è scattato il sequestro

Disposta la chiusura per quattro autolavaggi low cost: per due è scattato pure il sequestro
MACERATA  - I loro autolavaggi erano sempre pieni di clienti, soprattutto in questi ultimi giorni di bel tempo e di maggiore libertà nei movimenti. Poi, complice anche...

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MACERATA  - I loro autolavaggi erano sempre pieni di clienti, soprattutto in questi ultimi giorni di bel tempo e di maggiore libertà nei movimenti. Poi, complice anche la politica dei prezzi adottata (10, al massimo 15 euro per auto), in quei lavaggi si lavorava a ritmo continuo tutti i giorni, domenica incluso. Ma tutta quella frenesia lavorativa ha insospettito o quantomeno incuriosito i carabinieri che hanno deciso di effettuare specifici controlli per verificare se il lavoro in quegli esercizi veniva praticato nel pieno rispetto delle regole e non ultimo, nel pieno rispetto dei lavoratori. 

 

 


La realtà che è venuta fuori, però sarebbe stata tutt’altro che ottimale, tant’è che il bilancio dei controlli è stato di per sé eloquente: quattro lavaggi chiusi per mancata applicazione delle normative anti-Covid e due posti sotto sequestro preventivo (sono stati identificati due lavoratori in nero e uno senza permesso di soggiorno). L’attività è stata eseguita dai carabinieri per la Tutela del lavoro, Nucleo Ispettorato del lavoro di Macerata diretto dal maresciallo Martino Danilo Di Biase. I militari del Nil, impegnati in una costante attività di contrasto al fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori su tutto il territorio di competenza (ovvero l’intera provincia di Macerata), da qualche giorno monitoravano i lavoratori impiegati negli autolavaggi, impiegati incessantemente tutti i giorni compresa la domenica, senza l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale generici e specifici per il contagio anti-Covid.

Da quanto emerso l’alta affluenza degli automobilisti era determinata soprattutto dal basso costo delle prestazioni lavorative che si aggirava sui circa 10-15 euro ad auto. Così nella giornata di venerdì scorso personale dei carabinieri Ispettorato del lavoro di Macerata insieme ai colleghi del Gruppo carabinieri per la tutela del lavoro di Venezia, coadiuvati dal Servizio ispettivo della Itl di Macerata e dell’Arma territoriale (con il coordinamento della Procura di Macerata), hanno eseguito una serie di controlli in quattro attività gestite da cittadini stranieri, esercenti l’attività di lavaggio auto “low cost”. A seguito degli accertamenti eseguiti è emerso per tutte le aziende controllate la completa assenza del rispetto della normativa obbligatoria in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro (risultata del tutto assente e in un caso addirittura contraffatta) e nello specifico non era stato elaborato alcun Dvr (Documento di valutazione dei rischi), non era stata fornita alcuna informazione o formazione ai lavoratori e non era stata neppure garantita la sorveglianza sanitaria per i lavoratori. 


I militari hanno poi accertato che i lavoratori non avevano dispositivi di protezione individuale, né generici né specifici anti contagio Covid-19, violazione che ha determinato il provvedimento di chiusura per cinque giorni per tutte le aziende controllate (due a Civitanova, una a Macerata e una a Tolentino). Inoltre i carabinieri hanno proceduto al sequestro preventivo di due autolavaggi (identificati due lavoratori in nero e uno senza permesso di soggiorno) uno nella zona di Civitanova uno a Tolentino, gestiti da un egiziano e un pakistano. Nel corso delle attività sono state rilevate numerose violazioni dei diritti dei lavoratori che sono ancora in fase di accertamento, nonché gravi violazioni in materie di sicurezza e salute dei lavoratori.

 

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Corriere Adriatico