Il teatro Velluti nel patrimonio Unesco, il sogno della giunta comunale

Il teatro Velluti di Corridonia
CORRIDONIA - All’orizzonte un sogno: il teatro Velluti, fresco di restyling, nel patrimonio Unesco. Con l’adesione al protocollo d’intesa con la Regione per la...

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CORRIDONIA - All’orizzonte un sogno: il teatro Velluti, fresco di restyling, nel patrimonio Unesco. Con l’adesione al protocollo d’intesa con la Regione per la presentazione della candidatura dei “Teatri storici della Regione Marche” per essere inseriti tra i beni di maggior pregio a livello internazionale, anche la bomboniera corridoniana può sognare per davvero.

 

La giunta ha dato il suo via libera nella giornata di venerdì visti i tempi stretti per perfezionare tutto: la delibera della Regione è del 13 aprile, il 15 è arrivata in Comune la richiesta di sottoscrizione da Ancona e tutto l’iter va completato entro giovedì 28 aprile, giorno in cui il presidente Francesco Acquaroli, al Teatro dell’Aquila di Fermo, sottoscriverà il protocollo con i 62 Comuni marchigiani sede di un teatro di valenza storica che l’hanno firmato nei giorni precedenti. 

La domanda di candidatura, presentata dalla Regione negli ultimi mesi dello 2021, è già stata inserita nel Tentative List del Ministero della Cultura, primo passaggio selettivo di un percorso che comunque si presenta come lungo e tutt’altro che semplice. Ma la possibilità è ghiotta: in Italia ad oggi i siti Unesco sono 58, di questi uno solo nelle Marche: il centro storico di Urbino. «Il riconoscimento dei teatri storici come patrimonio dell’umanità non si decreta solamente sulla base di una strategia di tutela, promozione e valorizzazione di prospettiva, ma soprattutto dalla verifica di una situazione di fatto, dall’apprezzamento di un piano di gestione “in atto”, che implicano un duro lavoro, necessariamente collegiale, il quale sarà in ultimo recepito e presentato nel dossier di candidatura», rileva la giunta nella delibera che dà l’ok alla sottoscrizione.

E il Velluti, riaperto un mese fa dopo una chiusura durata quasi sette anni, ha tutte le carte in regola per stare a braccetto con le altre gemme del nostro territorio: dal Lauro Rossi di Macerata al Ventidio Basso di Ascoli Piceno, dal Rossini di Pesaro all’Aquila di Fermo passando per i piccoli scrigni dell’entroterra nostrano che hanno fatto sì che le Marche diventassero la “regione dei 100 teatri”. Il teatro corridoniano, originario del Settecento, era stato oggetti negli ultimi anni di lavori per l’adeguamento antincendio che hanno visto un investimento per le casse comunali di circa 468 mila euro. 
 

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Corriere Adriatico