Saif morto a Corridonia in un incidente con la bici, l’Ipsia è in lutto. «Non scorderemo il suo sorriso»

Saif Ullah Ejaz e il luogo dell'incidente dove è morto lo studente di 16 anni
CORRIDONIA - Un funerale doppio per Saif Ullah Ejaz. Fino a ieri, il corpo del sedicenne di origini pakistane che ha perso la vita martedì pomeriggio dopo essersi...

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CORRIDONIA - Un funerale doppio per Saif Ullah Ejaz. Fino a ieri, il corpo del sedicenne di origini pakistane che ha perso la vita martedì pomeriggio dopo essersi schiantato contro un albero mentre scendeva lungo via Fonte Lepre in sella alla sua bici era ancora all’obitorio dell’ospedale di Macerata, ma quel che è certo è che saranno due le cerimonie in suo onore. La prima si terrà a Corridonia, per dare modo a parenti e amici “locali” di poter dare un ultimo saluto al ragazzo; in un secondo momento la salma farà poi ritorno in Pakistan, terra natale della famiglia, anche se ormai da molti anni risiedeva in Italia. 

 
La giornata di ieri, ovviamente, è stata quella del lutto. A quello dei parenti e degli amici più stretti, si è unito anche quello dell’Ipsia Corridoni, dove Saif Ullah aveva frequentato la 1^ C. Il dirigente scolastico Gianni Mastrocola e i docenti hanno firmato un messaggio per ricordare il giovane studente scomparso troppo presto. «Ancora una volta ci troviamo a dover cercare parole per esprimere il nostro cordoglio e questo senso di vuoto che ci prende quando un ragazzo, con cui abbiamo fatto un tratto di strada, se ne va. Saif frequentava il primo anno del nostro istituto e aveva scelto l’indirizzo meccanica. Era arrivato un po’ in ritardo e non parlava bene l’italiano, ma accoglieva sempre tutti con quel suo sorriso da gigante buono. Molto più alto dei ragazzi della sua età, Saif aveva anche l’aspetto e l’espressione di una persona matura. Faceva tenerezza vederlo, nei momenti di svago, giocare e scherzare con i suoi compagni di classe.

La bontà del suo sorriso si trasformava in indulgenza quando tutti noi, per errori burocratici o per naturali difficoltà linguistiche lo chiamavamo con nomi diversi, senza capire mai se stessimo usando quello giusto. Il sorriso e la voglia di scherzare non lo abbandonava mai, neanche durante i duri giorni del Ramadan, che rispettava rigorosamente, e vedeva i compagni mangiare o bere; in quei momenti veniva fuori il suo humor quasi innato, e faceva notare garbatamente, ridendo sotto i baffi (e nel suo caso non è un modo di dire), la poca delicatezza di chi non si curava del sacrificio che lui stava facendo. Non dimenticheremo mai il suo sorriso. Tutta la nostra scuola, i suoi compagni di classe, i suoi professori, i collaboratori scolastici si stringono intorno alla famiglia. Saif mancherà a tutti». 


Anche il sindaco Giuliana Giampaoli si è unita al cordoglio per il tragico evento. «Quando si spezza una giovane vita, nel pieno della speranza di un futuro ricco di promesse, la ragione fa fatica a darsi pace – ha scritto il primo cittadino su Facebook –. In un momento così tragico esprimo dal profondo del cuore, a nome mio, dell’amministrazione, di tutta la comunità, dal primo all’ultimo dei cittadini, il cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia, a tutti gli amici e ai compagni di scuola».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico