Addio a Orlando Santucci, storico negoziante e dirigente sportivo di ciclismo

Orlando Santucci negoziante e dirigente sportivo
CORRIDONIA - Lo sprint verso il traguardo dei 100 anni non gli è riuscito, dopo i tanti altri che aveva centrato lungo una vita tutta in sella alla sua amata bici. Orlando...

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CORRIDONIA - Lo sprint verso il traguardo dei 100 anni non gli è riuscito, dopo i tanti altri che aveva centrato lungo una vita tutta in sella alla sua amata bici. Orlando Santucci si è spento nel tardo pomeriggio di lunedì alla veneranda età di 99 anni (li avrebbe compiuti a luglio). Uno dei volti più noti di Corridonia, conosciutissimo e stimato da tutti da un lato per la sua attività lavorativa e dall’altro per quella nel mondo dello sport. 

 

Negli anni Sessanta, infatti, aveva dato alla luce le sue due creature più importanti. Da un lato c’è la boutique di abbigliamento che porta il suo cognome e che per decenni è stata un punto di riferimento per tutto il territorio, non solo corridoniano. Una attività che poi è proseguita grazie alla figlia e che trova posto oggi al Corridomnia Shopping Park.

Dall’altro, però, c’è il Club Corridonia, che fondò nel 1969 insieme all’amico Mario Cartechini. Per 38 anni è stato presidente della squadra ciclista del paese, nata con il nome di Club Filippo Corridoni e poi cambiato in Club Corridonia, ricorda Cartechini. Poi nel 2007, subito dopo aver ricevuto la Stella di bronzo al merito sportivo da parte del Coni, la decisione di lasciare la poltrona a Cartechini stesso, mantenendo quella di presidente onorario.

«Sarà la sua estrema umanità a ricordarcelo sempre – dice Mario Cartechini –, non era importante chi di noi avesse una carica piuttosto che l’altra: l’amicizia che ci legava andava oltre queste cose. Per anni ci siamo visti ogni settimana, ultimamente anche a causa della pandemia ci sentivamo solo telefonicamente. Ha sempre avuto una grande tempra, ha superato oltre 15 interventi chirurgici più o meno gravi nel corso della sua vita. Ma il suo spirito, la sua voglia di vivere ci accompagneranno sempre».

Tra le grandi soddisfazioni della sua carriera di dirigente sportivo sicuramente i due campionati italiani organizzati nel 1973 e nel 2003 e poi la Coppa del mondo di paraciclismo del 2019. Fino alla scorsa estate, nonostante gli acciacchi, non era raro incontrarlo per le vie del paese a passeggiare godendosi le belle giornate. Le sue condizioni sono poi peggiorate nel corso degli ultimi mesi, fino a quando la morte se l’è portato via nel pomeriggio di lunedì. Il funerale, del quale si occupa l’impresa funebre Verdini, è in programma questa mattina alle 10 nella chiesa dei Santi Pietro, Paolo e Donato.
 

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Corriere Adriatico