​Discarica a Corridonia, verso l’ok al piano d’ambito. Il comitato vigila

Andrea Germondari
CORRIDONIA  - Continua la battaglia di “Corridonia green No discarica” alla vigilia dell’approvazione del nuovo piano d’ambito cui l’Ata...

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CORRIDONIA  - Continua la battaglia di “Corridonia green No discarica” alla vigilia dell’approvazione del nuovo piano d’ambito cui l’Ata dovrebbe dare il via libera domani sera. Il comitato ha effettuato un nuovo accesso agli atti per monitorare il dialogo tra i Comuni di Corridonia e Monte San Giusto e i tecnici che stanno scandagliando i siti potenzialmente idonei a ospitare il nuovo impianto provinciale, che dovrebbe sostituire quello di Cingoli e sono emerse questioni sul fronte agricolo e storico. 

 

«Dalle carte riguardanti Corridonia leggiamo che l’incontro con l’ingegner Stella c’è stato il 5 maggio scorso e che le relative integrazioni alle osservazioni presentate dal Comune hanno la data del 30 giugno – sottolinea il presidente del comitato Andrea Germondari – tra le diverse e precise richieste di chiarimenti, c’è l’interpretazione della norma che tutela le aree di agricoltura di pregio: «vanno considerate solo le superfici oggetto di coltivazioni finalizzate a produzioni doc, docg, dop, igp e igt per le quali il proprietario dimostri che la coltivazione era certificata al 30 aprile 2015».

La norma regionale

Quella norma regionale è profondamente sbagliata, dato che bloccherebbe tutto il percorso di investimenti fatti dalle aziende agricole, e non applicabile poiché le aree idonee per la discarica sono state definite successivamente, nel 2017, mentre le macroaree sono uscite nel 2020». 



Situazione ancor più paradossale a Monte San Giusto, dove si vedrebbe coinvolta persino l’area adiacente alla Casina Bonafede, villa del Quattrocento, tra le perle storiche del territorio cittadino. «Notiamo che nella richiesta di chiarimenti, molto puntuale e dettagliata, riguarda diversi aspetti e tutte le aree interessate e spunta persino la villa in zona Campiglia. Per quell’edificio storico chiedono di “disporre dei necessari riferimenti normativi a giustificazione dell’eventuale sussistenza del requisito di fabbricato rurale o edificio o manufatto storico”. La cieca burocrazia richiede norme che tutelino un antico edificio». La questione della discarica ormai da tempo sta animando il dibattito anche sul fronte politico. Resta dunque da seguire l’evolversi della vicenda. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico