Licenziato, cancella le mail della ditta per danneggiare l’ex datore di lavoro. Ora è sotto processo

Un'aula del tribunale
CORRIDONIA - Il datore di lavoro lo ha licenziato e lui sarebbe entrato nella casella di posta elettronica della ditta e avrebbe cancellato tutte le email creando il caos...

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CORRIDONIA - Il datore di lavoro lo ha licenziato e lui sarebbe entrato nella casella di posta elettronica della ditta e avrebbe cancellato tutte le email creando il caos organizzativo. È finito sotto processo per violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza un corridoniano di 60 anni. Ieri si sarebbe dovuto discutere il procedimento ma l’udienza è stata rinviata a luglio.

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Il fatto contestato sarebbe avvenuto il 20 gennaio del 2015 quando l’uomo si sarebbe introdotto abusivamente – secondo la ricostruzione accusatoria – nella casella postale della ditta di trasporto per la quale lavorava utilizzando la password che era ancora in suo possesso e una volta dentro avrebbe cancellato tutta la corrispondenza eliminandola definitivamente. 


Per l’accusa avrebbe fatto questo per generare il caos organizzativo all’interno dell’azienda che, non avendo più ordini o dati relativi ai tragitti da compiere, non sarebbe riuscita a evadere le richieste di prestazione. Questa l’accusa. L’antefatto lo aveva riferito all’autorità giudiziaria l’ormai ex datore di lavoro nella denuncia presentata all’autorità giudiziaria. L’imprenditore, un uomo del Fermano, tramite l’avvocato Arjol Kondi aveva messo nero su bianco l’accaduto: il corridoniano era stato assunto a tempo determinato dalla ditta che si occupa di noleggio pullman e trasporto di persone con la mansione di impiegato commerciale, nello specifico, gestiva i rapporti commerciali e la corrispondenza sia cartacea sia elettronica ed era l’unico ad avere le chiavi di accesso alla casella di posta e ad altri portali collegati all’azienda.

Il 20 gennaio al corridoniano era stata comunicata la lettera di licenziamento con l’invito a restituire tutto il materiale aziendale precedentemente fornito e le informazioni relative alla sua attività. Quando l’imprenditore è riuscito ad accedere con una password provvisoria alla casella di posta aveva trovato tutte le email cancellate, tra queste anche mail di prenotazione di prestazioni con i relativi preventivi, variazioni di tragitto, ed altro ancora. Per la ditta un danno di non poco conto dal momento che senza quei documenti si era trovata in grandi difficoltà organizzative.


Ieri, dunque, il giudice Andrea Belli ha rinviato l’udienza a luglio per la discussione (l’accusa era sostenuta in aula dal pubblico ministero Raffaela Zuccarini). L’imputato, difeso dall’avvocato Renato Coltorti, rigetta gli addebiti. L’imprenditore è parte civile con l’avvocato Kondi.

 

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Corriere Adriatico