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CORRIDONIA - Un colpo mirato, pulito, a regola d’arte. Non è stata certo opera di sprovveduti il furto che si è consumato nella notte tra domenica e lunedì al calzaturificio Copponi Group, nel cuore della zona industriale. I malviventi si sono introdotti all’interno del capannone in piazzale Manlio Germozzi nella notte, facendo attenzione a schivare le ronde del vigilantes e a non fare troppo rumore per non svegliare dal sonno i residenti delle zone limitrofe.
Sono entrati da una porta secondaria e, facendo attenzione a non far scattare l’allarme, sono penetrati nel magazzino dove sono riposte le scarpe di produzione dell’azienda, sia da uomo che da donna.
La brutta sorpresa l’hanno scoperta i titolari dell’azienda arrivando al capannone nella prime ore della mattinata di ieri. Immediata è scattata la denuncia ai carabinieri della locale stazione per far partire le indagini. Il fatto che l’azienda non avesse un sistema di videosorveglianza interno che possa aver inquadrato i delinquenti rende tutto più difficile, tanto più che neanche i residenti delle abitazioni più prossime hanno sentito nulla di anomalo nel corso della nottata. In corso di valutazione anche il valore esatto della merce trafugata, che ovviamente sarà nell’ordine delle migliaia di euro.
Un duro colpo, di questi tempi, per un’azienda locale, con 35 dipendenti, che mai in passato aveva subito raid del genere. Copponi realizza calzature di segmento medio alto, in linee classiche e di moda o tendenza e lavora materiali tradizionali e naturali quali la pelle e il cuoio per tomaie e suole, plastici o sintetici, come eva, gomma e tpu. Ne cura l’assemblaggio, e il montaggio, seguendo le caratteristiche dei singoli materiali. Il gruppo corridoniano opera nel settore della calzatura sia con marchi propri che conto terzi, coadiuvando il successo di importanti brand internazionali operanti nelle Marche. Il colpo ne porta alla memoria uno analogo di un anno e mezzo fa, quando nel mirino dei ladri finì la Valentino Orlandi, che ha il suo stabilimento a poche centinaia di metri dalla Copponi.
Corriere Adriatico