CIVITANOVA - La terapia con il plasma dei pazienti guariti dal Covid-19 sembra funzionare negli ospedali italiani che hanno dato il via a questa cura sperimentale. In provincia...
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Il dottor Mariani, domenica 15 marzo, aveva iniziato ad accusare i primi sintomi del Covid-19 e si era subito sottoposto al tampone che aveva dato esito positivo. Si era isolato in una zona della sua abitazione ma la febbre alta non scendeva e quindi il 25 marzo era stato necessario il ricovero in ospedale dove era rimasto fino al 30 dello stesso mese. L’oncologo di Villa dei Pini poi si è sottoposto ai doppi tamponi per appurare la sua “vittoria” sul virus. Nonostante stesse bene però i primi due tamponi avevano dato esito positivo e solo dopo la terza volta il professionista è finalmente risultato negativo al virus e ha ripreso la sua professione, in prima linea per combattere il Covid-19, nella clinica di Villa dei Pini. Ora il dottor Mariani attende di essere chiamato per poter contribuire, in prima persona, alla guarigione di chi la malattia la sta ancora combattendo. «C’è bisogno di persone che hanno sconfitto il virus e la donazione del plasma credo sia una delle modalità terapeutiche più importanti – ha sottolineato -; ho direttamente contatti con i colleghi dell’Università di Padova e mi sono già proposto per dare la mia completa disponibilità alla trasfusione di plasma. Coloro che infatti hanno sconfitto il virus rivelano una forte immunità e possono essere selezionati per donare il plasma – ha spiegato l’oncologo civitanovese -. Chiunque volesse proporsi come donatore può contattare il numero apposito messo a disposizione. Dopo la segnalazione i professionisti studiano le varie situazioni ed, eventualmente, chiamano i pazienti per la donazione».
«Purtroppo si parla di una possibile seconda ondata di contagi, anche se mi auguro che non sia così. Dobbiamo prepararci debitamente - conclude Mariani - cercando di dare una mano ai malati più critici. Credo sia un dovere, soprattutto in attesa di un vaccino per il quale, se tutto dovesse andare bene, ci vorranno ancora mesi». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico