Civitanova, in ospedale il parto cesareo dolce: tecnica nuova e meno traumatica

Civitanova, in ospedale il parto cesareo dolce: tecnica nuova e meno traumatica
CIVITANOVA - Anche il parto cesareo può essere dolce e all’ospedale di Civitanova, la tecnica innovativa è stata avviata già da qualche tempo e con...

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CIVITANOVA - Anche il parto cesareo può essere dolce e all’ospedale di Civitanova, la tecnica innovativa è stata avviata già da qualche tempo e con ottimi riscontri da parte delle neo mamme. Il nuovo metodo tende a ridurre al massimo l’impatto traumatico del taglio cesareo e soprattutto ad avvicinare i ritmi e tempi del parto a quelli naturali, tenendo conto della fisiologia della donna e del coinvolgimento anche emotivo dei genitori. 

 


La tecnica viene adottata da circa un anno nel reparto di Ostetricia e sono state diverse le donne che hanno scelto tale procedura per un parto più naturale. Il taglio cesareo è una procedura chirurgica che per molte donne è fonte di stress psico-fisico. Anche il neonato che nasce da taglio cesareo convenzionale non è esente da possibili complicazioni legate proprio alla rapida estrazione. Con il cesareo dolce si offre a entrambi i genitori la possibilità di assistere alla nascita del figlio, ammettendo il papà in sala operatoria e si permette al neonato non solo una nascita meno traumatica, ma anche di trovare da subito, sul torace della mamma, calore e conforto.

Il cesareo dolce, inoltre, prevede un’estrazione lenta del feto (l’esatto contrario di quello che accade di norma), una recisione del cordone ombelicale non immediata (generalmente dopo un minuto) per aiutare il bambino ad adattarsi in modo meno traumatico alla vita extrauterina. Il contatto precoce madre figlio facilita una migliore percezione del neonato, un aumento del grado di soddisfazione materna. Inoltre, per quanto riguarda l’allattamento, un miglioramento dei risultati in termini di esclusività e durata. 

Tutto questo richiede un lavoro di équipe: ginecologo, ostetrica, anestesista e neonatologo devono lavorare all’unisono, in modo da garantire la sicurezza della mamma e del bambino, restituendo loro lo spazio necessario per un’esperienza che li vede parte centrale.

«Sono trascorsi dodici anni dal riconoscimento UNicef di “ospedale amico del bambino” – dice il dottore Filiberto Di Prospero che dirige il reparto Ostetricia - e ciò ci impegna ogni giorno al rispetto della naturalità della gravidanza e del parto. Abbiamo deciso, in occasione dei dodici anni dal riconoscimento, di parlare di un modo di fare il taglio cesareo che restituisce intimità e naturalità. Una tecnica che rende partecipi del parto anche le donne attraverso piccole spinte al momento dell’estrazione fetale».


Per la dottoressa Elisabetta Garbati «nel taglio cesareo dolce l’estrazione del neonato avviene in modo molto delicato. Cosa molto bella: la donna partecipa con proprie spinte alla nascita. Si tratta di un metodo che rivoluziona la percezione di un momento altrimenti solo chirurgico». 

 

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Corriere Adriatico