Truffe ai sacerdoti: una ventina di preti sono caduti nella rete

Truffe ai sacerdoti: una ventina di preti sono caduti nella rete
CIVITANOVA - Sono andate avanti in gran segreto per un anno le indagini della procura di Macerata e dei carabinieri di Civitanova Marche su una serie di truffe ai danni di una...

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CIVITANOVA - Sono andate avanti in gran segreto per un anno le indagini della procura di Macerata e dei carabinieri di Civitanova Marche su una serie di truffe ai danni di una ventina di sacerdoti di varie regioni italiane, convinti a versare denaro via poste pay a persone gravemente indigenti o disagiate, utilizzate come schermo da quattro presunti truffatori con base a Civitanova Marche.


La banda faceva telefonare direttamente al parroco preso di mira: in media, almeno due su dieci sacerdoti cadevano nella trappola e donavano quanto potevano. Il versamento avveniva mediante accredito su conti poste pay intestati a persone bisognose, che poi si accontentavano di un compenso di 10 o 20 euro. Dopo i primi versamenti, l'ufficio postale in genere si accorgeva che qualcosa non andava e bloccava l'operazione, ma nel frattempo la banda aveva attivato altri conti. Il sacerdote che ha versato di più (59.000 euro) è un cappuccino di Sanluri in Sardegna. Tra i truffati anche sacerdoti di Genova e Castelnuovo di Parma. Complessivamente sono state incassate con queste truffe 120.000 euro. Sotto inchiesta ci sono Roberto Meschini, 45 anni, di Serrapetrona, Fabrizio Coata, 52, di Civitanova Marche, Giuseppe Giampaolo, 54 anni, di Mogliano, e il pakistano Munir Khan di 51 anni, residente a Morrovalle. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico