Tenta il furto in un'auto e scappa in bici: ladro acciuffato. Era già stato arrestato pochi giorni fa

Civitanova, tenta il furto in un'auto e scappa in bici: ladro acciuffato. Era già stato arrestato pochi giorni fa
CIVITANOVA - Tenta il furto dentro una macchina parcheggiata, sorpreso dai carabinieri. Scatta l’inseguimento con il topo d’auto in fuga su una bicicletta. Ma...

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CIVITANOVA - Tenta il furto dentro una macchina parcheggiata, sorpreso dai carabinieri. Scatta l’inseguimento con il topo d’auto in fuga su una bicicletta. Ma viene bloccato. Era stato già arrestato meno di una ventina di giorni fa.


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L’episodio è avvenuto nel pomeriggio dell’altro ieri a Civitanova, mentre i carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo del comando provinciale di Macerata stavano effettuando un’operazione di controllo sul lungomare Sud.
 

Ad un certo punto, hanno sorpreso un trentaduenne, di origini tunisine, mentre stava tentando di rubare all’interno di una Alfa romeo 159 parcheggiata, incurante del via vai di sabato sul lungomare civitanovese. L’uomo, alla vista dei carabinieri, è salito su una bicicletta, provando a scappare. Una scena che si è svolta sotto gli occhi del proprietario dell’auto, che in quel momento si trovava in uno chalet con la moglie. Né lui né il topo d’auto potevano immaginare che lì a due passi si trovavano i carabinieri, che si sono messi subito all’inseguimento riuscendo ad acciuffare il fuggitivo. Il tunisino, perquisito, era in possesso di 3 cellulari, di cui uno risultato rubato appena 4 giorni prima sempre a Civitanova all’interno di un’altra auto. Inoltre, a suo carico pendeva un provvedimento di divieto di ritorno nella provincia di Macerata, emesso dal Tribunale di Macerata meno di 20 giorni fa, dopo che era stato arrestato per altri reati. Alla fine dopo le formalità di rito, il trentaduenne tunisino, con alle spalle precedenti per stupefacenti e furti, è stato tratto in arresto. Ora si trova rinchiuso nella camera di sicurezza della caserma di Macerata, in attesa del rito direttissimo, disposto dal sostituto procuratore di Turno. È difeso dall’avvocato Marco Fabiani. All’arresto, e in particolare alle operazioni di identificazione, hanno collaborato i carabinieri di Civitanova Marche. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico