Lo sfogo dell'imprenditore: «Pronto soccorso, situazione caotica. Quindici ore di attesa per fare una visita»

Lo sfogo dell'imprenditore: «Pronto soccorso, situazione caotica. Quindici ore di attesa per fare una visita»
CIVITANOVA - La segnalazione è circostanziata, tanto angosciante quanto precisa nei contenuti: a raccontare quanto gli è capitato l’altra notte al pronto...

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CIVITANOVA - La segnalazione è circostanziata, tanto angosciante quanto precisa nei contenuti: a raccontare quanto gli è capitato l’altra notte al pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova è l’imprenditore ed ex assessore comunale di Montecassiano Luciano Luzi.

 


«Quindici ore di attesa al pronto soccorso di Civitanova, entrato con mia moglie alle 21.30 di venerdì sera, usciti alle 13 di sabato - afferma Luzi -. Sabato mattina alle 10 “sbrocco” e minaccio di denunciare l’ospedale, al triage chiamano i carabinieri che arrivano e mi chiedono se voglio sporgere denuncia vista la gravità di quanto accaduto. In ogni caso, appena minaccio di denunciare, visitano immediatamente mia moglie e altri due che avevano passato la notte come noi, ignorati dal personale e impermeabili ad ogni sollecito. Altro che terzo mondo. Mia moglie poi in codice arancione senza nessun codice rosso davanti. Assurdo, non se ne può più».

Poche parole, chiare, nessuna possibilità di fraintendimenti in numeri che sembrano tanto impossibili: quindici ore di attesa ad un pronto soccorso di uno dei due ospedali più importanti e frequentati della provincia maceratese. Con un codice arancione, neanche un codice bianco, m neanche uno di quelli che vanno al pronto soccorso per saltare la Guardia medica o l’ambulatorio del medico di base, nel caso ne dovesse avere ancora uno. Parole chiare, nessuna possibilità di dire che la protesta viene da qualcuno che vuole mettere in difficoltà la gestione politica della sanità marchigiana, Luzi è un insospettabile, perfino della stessa area politica. Dunque, l’ennesima segnalazione dell’insopportabile situazione che si registra nei pronto soccorso degli ospedali principali dell’Area vasta 3 dell’Asur. Quella che, pur sapendo che gli specialisti non ci sono, continua a rispondere all’emergenza con avvisi pubblici per assunzioni che vanno puntualmente deserti o quasi, quella che continua a dire che la colpa è del Governo, di altri, di chi ha sbagliato la programmazione in sede di formazione dei medici specialisti. 


La stessa Asur, però, continua a tenere aperti in provincia punti di primo intervento, con relativo impiego di professionisti, in cui i pazienti non vanno, o se vanno, lo fanno in quantità esigua. Poi però chi si trova ad andare a Civitanova o a Macerata affronta il rischio di attese infinite, di medici ed operatori sanitari che devono affrontare turni di lavoro massacranti e la rabbia dei pazienti. Però, ovviamente, la colpa è sempre di qualcun altro. Intanto - come nel caso dell’ex assessore montecassianese Luzi - si registrano le proteste degli utenti, che chiedono servizi sanitari più efficienti. 

 

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Corriere Adriatico