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MACERATA - A vuoto anche il tentativo di esternalizzare un centinaio di turni mensili nei pronto soccorso dell’Area vasta 3 e nei reparti di Pediatria e di Nefrodialisi dell’ospedale di Civitanova.
I dettagli
L’Area vasta 3 aveva attivato, all’inizio del mese di giugno, una procedura negoziata per coprire l’assistenza medica specialistica in tre settori: 237mila euro per la fornitura di assistenza medica nei pronto soccorso degli ospedali di Macerata, Civitanova e Camerino /San Severino, 63 mila euro per la Pediatria di Civitanova e 39mila euro per la Nefrodialisi di Civitanova.
Ad allarmare, anche se le impressioni in tal senso erano univoche da mesi, sono le motivazioni dell’atto a firma della dirigente dell’Av3 Daniela Corsi: «Occorre garantire la continuità assistenziale presso i pronto soccorso dei presidi ospedalieri di Av3 e le unità operative di Pediatria e Nefrodialisi del presidio ospedaliero di Civitanova Marche per evitare interruzioni di pubblico servizio con conseguenti gravi ripercussioni sui cittadini/utenti e responsabilità, talora anche di rilievo penale, per comportamenti omissivi afferenti l’assistenza.
Allo stato attuale l’unica soluzione praticabile per fronteggiare l’emergenza, al fine di non cagionare l’interruzione di un pubblico servizio essenziale a tutela della salute pubblica, risulta essere quella dell’affidamento esternalizzato del servizio come dimostrato anche dal ricorso a tale procedura straordinaria da parte, non solo di tutte le Aree vaste della Regione Marche ma anche di altre Stazioni appaltanti sull’intero territorio nazionale». Neanche le coop, però vogliono entrare nei Pronto Soccorso, neanche se l’Asur incentiva l’offerta con una remunerazione oraria per i medici che appare tripla rispetto al consueto. Come se ne esce? La direttrice Corsi ha ripubblicato l’ennesimo avviso di selezione del personale medico, cosa che avviene, con scarsi risultati, da due anni.
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Corriere Adriatico