Alika ucciso sul corso di Civitanova. La Procura chiede la perizia per Ferlazzo

Filippo Ferlazzo
CIVITANOVA -  Omicidio di Alika Ogorchukwu, la Procura chiede una perizia psichiatrica su Filippo Ferlazzo. Attesa nelle prossime ore la decisione del Gip. Intanto dal...

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CIVITANOVA -  Omicidio di Alika Ogorchukwu, la Procura chiede una perizia psichiatrica su Filippo Ferlazzo. Attesa nelle prossime ore la decisione del Gip. Intanto dal carcere di Montacuto il 32enne salernitano ha chiesto (e ottenuto) di implementare gli incontri nella casa circondariale con madre e compagna. 

 

La richiesta di perizia psichiatrica con incidente probatorio è stata formulata dal pubblico ministero titolare dell’indagine Claudio Rastrelli sulla base della documentazione medica (prodotta tra l’altro nell’immediatezza dei fatti dall’avvocato del 32enne, Roberta Bizzarri) da cui emerge che Ferlazzo è affetto da disturbo bipolare e disturbo borderline della personalità, disturbi psicotici e da alterazioni comportamentali anche per tossicodipendenza, per cui più volte era stato ricoverato in comunità terapeutiche.

Da aprile del 2019 è sottoposto ad amministrazione di sostegno (la madre ne era stata nominata amministratrice) e nel 2021 la commissione medica che lo ha visitato ha accertato un aggravamento della sua condizione riconoscendogli un’invalidità civile del 100%. Il 23 e il 24 aprile scorsi Ferlazzo era andato al pronto soccorso per agitazione psicomotoria, il 29 luglio a Civitanova ha ucciso a mani nude il 39 nigeriano (residente con moglie e figlio a San Severino) che in corso Umberto I aveva chiesto l’elemosina a lui e alla compagna. Ogorchukwu, come avrebbe fatto anche in altre circostanze, avrebbe chiesto dei soldi con insistenza, strattonando la compagna di Ferlazzo e lui aveva reagito aggredendolo mortalmente. Nella richiesta di perizia la Procura ha formulato i quesiti da porre allo psichiatra, ovvero stabilire se Ferlazzo al momento dei fatti era o meno capace di intendere o di volere e se questa capacità fosse grandemente scemata, se il 32enne è capace di partecipare coscientemente al procedimento e se è socialmente pericoloso. 



Nel frattempo Ferlazzo dal carcere ha chiesto, tramite il proprio legale, di poter implementare gli incontri in modo da avere più occasioni per parlare con la madre e con la compagna. Il Gip Domenico Potetti ha accolto l’istanza disponendo 10 incontri al mese (prima ne erano sei). Nelle prossime ore il giudice per le indagini preliminari dovrà pronunciarsi sulla richiesta di perizia e, in caso di accoglimento, fissare la data per l’affidamento dell’incarico.

 

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Corriere Adriatico