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CIVITANOVA - Locali pieni e tanta gente in giro. Verrebbe da dire finalmente. Il primo fine settimana danzante è andato a gonfie vele a Civitanova, che si conferma città leader del divertimento. C’è ancora l’obbligo di mascherine (meno che sulla pista da ballo o mentre si consuma) e la capienza è ancora al 50%. Ma gli esercenti sono più che soddisfatti dello scorso sabato sera, sperando che in futuro possa essere considerato il primo sulla strada del ritorno alla normalità. Sottolineata anche la disciplina dei clienti e il fatto che sul fronte dell’ordine pubblico è filato tutto liscio.
«Ho visto entusiasmo e voglia di ripartire – dice Daniele Maria Angelini, titolare del Donoma – addirittura davanti all’ingresso c’erano ragazzi in coda già alle 22.30, mezz’ora prima dell’apertura, per cui abbiamo anticipato tutto.
Angelini poi parla di un format che ha già avuto successo al Le Gall. «Parliamo di uno spettacolo, quello della serata con i Senoritas – aggiunge – molto apprezzata anche la cantante Ellys Leon. Abbiamo avuto un tavolo prenotato dall’Umbria. Ma tante erano le persone venute da fuori regione: Forlì, Alba Adriatica, Pescara. Il Donoma si conferma un locale che ha una risonanza nazionale. Ma è tutta la città che è sempre molto attrattiva. Io spero proprio che l’ultimo periodo di chiusura sia l’ultimo che abbiamo dovuto subire. Che i nostri politici e il Cts tengano conto del nostro lavoro e di come lo facciamo».
Aldo Ascani, dall’osservatorio della suo risto-disco La Serra, parla senza mezzi termini di «una leadership di Civitanova nel settore dell’intrattenimento», sia per la capacità di attrarre che per la competenza di chi vi lavora. «In città ci sono due discoteche e la nostra Serra – dice – e tutte e tre erano pieni, chiaramente nel rispetto delle disposizioni. Ma erano pieni anche i bar, i pub, i ristoranti. Sabato sera in giro per Civitanova c’ea una moltitudine di persone». Per quanto riguarda La Serra, che ha riaperto i battenti già venerdì, il sold out era annunciato.
«L’intrattenimento è una fonte importante di reddito e di lavoro a Civitanova. E le attività legate alla musica e al ballo sono la principale fonti per un indotto molto vasto. Purtroppo questa estate c’è stata una differenza tra quanto permesso nella riviera picena e quanto avvenuto qui. Da noi praticamente vietata ogni attività di intrattenimento, ciò ha determinato uno spostamento verso San Benedetto. Ma appena si è riaperto, Civitanova ha dimostrato di non aver perso la sua attrattività. Non ce n’è per nessuno quando possiamo lavorare a pieno ritmo. E ormai deve essere chiaro a tutti: non serve a niente chiudere i locali sul fronte del contagio».
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Corriere Adriatico